In una padella rosolare la salsiccia tagliata a pezzetti assieme alla cipolla fatta a fettine sottili, quando la cipolla inizierà ad imbiondirsi aggiungete i pomodori e fate cuocere a fuoco lento per circa 45 minuti. 10 minuti prima della fine della cottura si aggiungerà lo zafferano mescolando bene per distribuirlo uniformemente. Quando saranno trascorsi 30 minuti ponete una pentola d’acqua salata sul fuoco e cuocete i malloreddus al dente, poi scolateli e conditeli col sugo di salsiccia, condendo con abbondante pecorino grattugiato
Siamo difronte a prodotti che più di ogni altro trovano la loro identità nel luogo d’origine, che a sua volta s’identifica in queste produzioni. Un interazione continua, uno scambio frutto del tempo che rilascia e acquisisce, in un mutare perpetuo, fino alla fine, gande paradigma del vivere, dell’essere. Torniamo sulla terra, torniamo a noi e ai nostri abbinamenti. Causa questo legame al territorio, la forte identità culturale che ne deriva, in fase d’abbinamento ci s’imbatte spesso in quelli che il buon Luigi Veronelli definiva “matrimoni d’amore”, quelle accoppiate che, data la medesima origine trovano una sinergia che va oltre la pura e scientifica tecnica di abbinamento. Per questo un Grana Padano troverà in un rosso dell’Oltrepò Pavese la spalla ideale, o un Castelmagno stagionato in un grande Barolo. C’è poi una scienza che vuole andare oltre le tradizioni, che cerca la perfetta unione di gusti oltreconfini, mirando all’esaltazione dei sapori in quanto tali, senza tenere conto di altro che non sia la percezione gustativa a livello empirico. Quella che ha permesso, ad esempio, ai buongustai inglesi di accostare lo Stilton (il loro formaggio muffato più noto) con il Porto o ai francesi di bere il dolce Sauternes con i formaggi caprini stagionati.
Passando agli aspetti più tecnici della questione è necessario tenere a mente quanto il fondo amarognolo tipico di gran parte dei formaggi si combini perfettamente con i tannini e le sostanze amare del vino, attenuandone la percezione. Ecco che il vino acquista rotondità e morbidezza se consumato con un buon formaggio. Questo accade grazie alla decomposizione della caseina, proteina fondamentale di latte e formaggio, che generando minime quantità di ammoniaca tampona una parte delle componenti acide del vino.
Tutti i vini vanno bene con tutti i formaggi allora? Senz’altro no, bisogna fare molta attenzione, concentrazione e intensità dei sapori devono necessariamente corrispondere. Questo vuol dire che a un formaggio molto stagionato va accostato un rosso di grande struttura, alcolico, potente e adeguatamente invecchiato. Se il formaggio è fresco e delicato, allora il vino dovrà essere leggero e profumato. Ma non è finita qui: oltre alla struttura generale, al profilo gustativo c’è da considerare l’equilibriointerno dei sapori, la prevalenza degli elementi grassi, che sono dolciastri, salati o piccanti. Sono diversi i casi in cui al fine di equilibrare l’esperienza sensoriale, quando si mangia un determinato tipo di formaggio, è corretto improntare l’abbinamento sulla logica del contrasto. Un contrasto che dovrà servire a smussare l’eccessiva grassezza con elementi di spigolosità (acidità dei bianchi o il tannino dei rossi), la spiccata sapidità con sapori morbidi, la presenza di muffe o erborinature con vini alcolici e talvolta dolci.
Amici, non ci resta dunque che provare una degustazione di Vini Atzeni abbinati ai formaggi della nostra tradizione e non; raccontateci le scoperte migliori dei vostri palati..
Ingredienti:
In questo piatto il polpo viene cotto con gli odori classici e nel vermentino, crogiolandosi dolcemente nei profumi rilasciati da questo buon vino. Completano il piatto patate e zucchine lessate al dente e dadi di pomodoro fresco. Il tutto disposto sopra una semplice passata di fagioli cannellini.
Procedimento
In una casseruola disporre il polpo con la carota, lo scalogno e il gambo di sedano tritati.
Unire il vino e un ciuffetto di prezzemolo, porre sul fuoco e portare ad ebollizione.
Lasciare sobbollire a fuoco dolce per 35 minuti, spegnere e lasciare riposare coperto per 15 minuti, poi estrarlo e tagliarlo a pezzetti, conservando 4 cucchiai di acqua di cottura
Frullare a lungo i fagioli con 2 cucchiai della loro acqua di cottura e unendo l’olio a filo necessario per ottenere una crema liscia e vellutata. Regolare di sapore con sale e pepe e passarla al colino cinese per raffinarla ulteriormente.
Pelare le patate e ridurle a dadi abbastanza piccoli. Spuntare le zucchine, dividerle a metà nel senso della lunghezza e tagliarle a semi rondelle.
Portare ad ebollizione dell’acqua e salarla. Gettarvi i dadini di patata, farle bollire per 3 minuti ,poi unire le zucchine. Lasciare bollire altri 2 minuti, poi scolare le verdure , mescolandole nella casseruola ancora calda con i pomodori tagliati a cubetti, un filo d’olio e un pizzico di sale.
Finitura
Scaldare la crema di fagioli e con l’aiuto di un anello tagliapasta velate il centro dei piatti.
Disporre armoniosamente il polpo con un pò della sua acqua di cottura e le verdure.
Rifinire con un filo d’olio, una macinata di pepe e servire
160 g di riso 6 g di foglioline di salvia 1 rametto di rosmarino 2 foglie di alloro 30 g di porro peperoncino piccante a volontà! brodo vegetale 150 ml di vino Cannonau 2 cucchiai di olio extravergine di oliva formaggio pecorino grattugiato sale
Il risotto piccante al Cannonau con erbe aromatiche e peperoncino è un primo piatto profumatissimo e dal gusto deciso, preparato con il nostro vino rosso corposo e saporito tipico della Sardegna.
Per prepararlo, innanzitutto lavare e lasciar asciugare le foglioline di salvia e rosmarino, quindi tritarle finemente insieme a del peperoncino piccante. Lavare le foglie di alloro e lasciarle intere. Pulire il porro eliminando la parte verde più coriacea e tagliarlo a rondelle sottilissime.
Far rosolare il porro in un tegame con due cucchiai di olio extravergine di oliva; quando inizierà ad ammorbidirsi unire le erbe aromatiche (salvia, rosmarino e alloro) e il peperoncino e far insaporire per qualche istante.
Unire quindi il riso e farlo tostare per qualche istante. Quando i chicchi di riso avranno assunto un aspetto traslucido, sfumare con il vino Cannonau Doc Atzeni e far evaporare a fuoco vivace.
Iniziare quindi a unire il brodo vegetale caldo, un mestolo per volta, per permettere al riso di assorbirlo. Proseguire la cottura a fuoco moderato e tegame coperto, ma mantenendo sempre un discreto bollore. Di tanto in tanto aggiungere del brodo e mescolare, senza lasciare mai che il riso si asciughi fino a quando non sarà cotto al dente.
A questo punto scoprire di nuovo il tegame, aggiustare di sale e terminare la cottura del riso, in modo che la pietanza si asciughi leggermente ma non troppo.
A cottura ultimata mantecare il risotto con il formaggio pecorino grattugiato, quindi servire ben caldo il risotto piccante al Cannonau con erbe aromatiche e peperoncino.
Naturalmente da abbinare con un bicchiere di Cannonau Doc Atzeni servito alla temperatura di 18°C. Per gustare al meglio il suo sapore, la scaraffatura deve avvenire circa un’ora prima della mescita.
La ricetta che vi proponiamo oggi vi permetterà di gustare un buon piatto unico dal sapore di mare, che preparerete con facilità e in poco tempo, si tratta del tortino di sarde e patate.
La preparazione del tortino a base di sarde e patate vi permetterà di portare in tavola il pesce azzurro, rinomato per i suoi benefici sulla salute, inoltre riducendo le porzioni potrete servire in piccole dosi il tortino sotto forma di gustoso antipasto.
Ma vediamo nel dettaglio quali ingredienti utilizzare e come procedere per preparare un ottimo tortino di sarde con patate.
Ingredienti (x 4/6 persone)
400 g di sarde
400 g di patate
2 pomodori maturi
prezzemolo q.b.
origano q.b.
salvia q.b.
1 spicchio d’aglio
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva Atzeni
pangrattato q.b.
Preparazione
Per prima cosa pulite le sardine: privatele della testa, eliminate le lische e poi apritele a metà, quindi risciacquatele con cura e poi asciugatele bene.
Ora sbucciate le patate e tagliatele a fettine sottili, poi fatele sbollentare in acqua salata qualche minuto.
Nel frattempo preparate un trito di erbe aromatiche: in una ciotola unite origano, salvia, prezzemolo e aglio tritati, aggiungete poi un cucchiaio di olio extravergine d’oliva e mescolate con cura il tutto.
Ora disponete le patate a fette in una teglia da forno ben oleata, ricopritele quindi con il trito di erbe precedentemente preparato, salate e procedete con uno strato di sarde, aggiungete un pomodoro a fettine sopra, poi continuate con un altro strato di patate, quindi un altro di sarde, infine terminate con un altro strato di pomodoro a fettine.
Completate il tutto cospargendo il tortino con un abbondante strato di pangrattato e irrorate con olio d’oliva, quindi infornate a 180° e cuocete a forno ben caldo per almeno 20 minuti o fino a doratura.
Lasciate sfreddare qualche minuto e servite il tortino di sarde con patate tiepido accompagnandolo ad un vino bianco delicato come il Vermentino Doc di Sardegna Atzeni, ottimo con i piatti a base di pesce.
Qui potete trovare il Vermentino di Sardegna DOC prodotto dalla nostra Azienda!
La tempura è un piatto molto diffuso nella cucina giapponese e consiste in una leggerissima frittura di pesce o verdure: il segreto per la leggerezza del fritto consiste nella preparazione di una pastella che darà leggerezza e croccantezza a questo piatto.
La ricetta di oggi è a base di verdure, noi abbiamo scelto il cavolo e le zucchine ma potete utilizzarne anche altri tipi, inoltre potete seguire la medesima procedura per cucinare anche una tempura di pesce, in cui solitamente si friggono i gamberi e calamari.
La tempura di verdure è un ottimo antipasto e può essere perfetta anche all’ora dell’aperitivo, pur trattandosi di una frittura infatti si presta anche ad essere consumata fuori pasto essendo più leggera e digeribile del fritto tradizionale.
Vediamo come preparare la tempura di verdure e quali altri ingredienti ci serviranno.
Ingredienti (x 4 persone)
1 cavolfiore piccolo
2 zucchine
2 bicchieri di acqua minerale
1 tuorlo
100 g di farina
olio per friggere
Preparazione
La prima cosa da fare è pulire e tagliare le verdure: lavate con cura il cavolo, separate le cimette e fatelo bollire almeno 5 minuti, quindi tagliate le zucchine nel senso della lunghezza e tagliatele a bastoncini.
Ora preparate la pastella per la frittura: in un recipiente mescolate il tuorlo d’uovo con acqua fredda e sbattete per bene con una forchetta. Aggiungete quindi la farina e alcuni cubetti di ghiaccio per dare alla pastella una consistenza ancora più leggera, quindi salate e mescolate con cura.
Ora potete passare le verdure nella pastella precedentemente preparata facendo attenzione che ne siano interamente ricoperte.
Friggete quindi le verdure pastellate in olio bollente e scolate con cura solo quando avranno assunto un colore dorato.
Ponete le verdure pastellate su uno o due fogli di carta assorbente da cucina in modo da eliminare completamente l’olio in eccesso, quindi gustatele calde insieme ad un buon bicchiere di vino bianco, il nostro Vermentino Doc di Sardegna Atzeni!
Qui potete trovare il Vermentino di Sardegna DOC prodotto dalla nostra Azienda!
Oggi vi proponiamo una ricetta di pesce veramente gustosa anche se non proprio dietetica, stiamo parlando dei filetti di baccalà in pastella.
Si tratta di frittelle molto saporite che richiedono una preparazione veloce e pochi ingredienti: il baccalà altro non è che il merluzzo sotto sale, proprio per questo motivo dovrete avere cura di dissalarlo prima di cucinarlo immergendolo in acqua fredda possibilmente un giorno intero.
I filetti di baccalà in pastella sono un ottimo antipasto da servire insieme al fritto misto ma potete portarlo in tavola anche secondo piatto a base di pesce.
Il segreto per degli ottimi filetti di baccalà fritti è soprattutto la preparazione della pastella che li renderà croccanti in frittura, ma vediamo subito come fare e quali altri ingredienti utilizzare.
Ingredienti (x 4 persone)
600 g di baccalà
100 g di farina 00
acqua q.b.
sale q.b.
olio per friggere
Preparazione
La prima cosa che dovete fare è mettere in ammollo il pesce in acqua fredda per almeno 24-48 ore, in modo da dissalarlo completamente.
Pulite quindi il baccalà spellandolo ed eliminando eventuali spine, poi lavatelo con cura sotto l’acqua corrente, scolatelo e dividetelo a strisce non troppo sottili, quindi fatele asciugare in un panno o utilizzando la carta assorbente da cucina.
Preparate a questo punto la pastella per la frittura: mescolate in un recipiente la farina setacciata e versate acqua quanto basta fino ad ottenere una pastella liscia, omogenea ma soprattutto senza grumi, non dovrà essere troppo liquida ma nemmeno eccessivamente densa.
Ora immergete i filetti di baccalà nella pastella rigirandoli un paio di volte in modo che ne siano completamente intrisi, poi riscaldate bene l’olio di semi in una padella alta e capiente e friggete quindi i filetti di baccalà per dieci minuti circa, avendo cura di girarli con una forchetta per garantire una cottura uniforme.
Scolate bene i filetti di baccalà in due o tre fogli di carta assorbente da cucina e salate e pepate a volontà.
Gustate caldi i filetti di baccalà in pastella e accompagnateli con un ottimo vino Doc come il Vermentino Doc di Sardegna Atzeni.
Qui potete trovare il Vermentino di Sardegna DOC prodotto dalla nostra Azienda!
Quella che vi proponiamo oggi è una ricetta tipica sarda, molto semplice e casereccia ma altrettanto gustosa e saporita: il “mazzamurru” per usare il dialetto, altro non sarebbe che il pane raffermo con il pomodoro.
Il mazzamurru è un piatto economico o cosi detto “povero” che ha fatto la storia della cucina sarda in quanto veniva consumato dalle famiglie in tempi di crisi, si è tramandato di generazione in generazione rimanendo uno dei piatti forti della tradizione sarda, pur nella sua semplicità.
Preparare il “mazzamurru” è infatti molto semplice, richiede pochissimi ingredienti e si cucina in pochi passaggi, ecco come fare e quali sono gli ingredienti per prepararlo.
Ingredienti ( x 4 persone)
500 g di pane raffermo (o civraxiu)
600 g di pomodori da sugo
pecorino sardo grattugiato q.b.
2 cucchiai di olio extravergine di oliva Atzeni
sale q.b.
1 cipolla
3/4 foglie di basilico
Preparazione
Iniziate a preparare il sugo di pomodoro fresco: in una pentola dal fondo antiaderente fate rosolare la cipolla tagliata finemente in due cucchiai di olio extravergine d’oliva, poi aggiungete i pomodori che avrete accuratamente lavato, spellato e passato con il passapomodoro.
Aggiungete quindi le foglie di basilico, una presa di sale e fate cuocere il sugo a fuoco lento.
Nel frattempo fate bollire una pentola d’acqua salata, una volta giunta ad ebollizione immergetevi il pane tagliato a fette non troppo sottili, fatele cuocere, poi scolatele bene.
Sul fondo di una pirofila versate uno strato di sugo e sopra versate il formaggio grattugiato, quindi disponete le fette di pane appena cotte, quindi procedete con un nuovo strato di sugo, formaggio e pane, e continuate così fino ad esaurimento degli ingredienti.
Quando il pane avrà assorbito tutto il condimento il vostro piatto sarà pronto!
Servite dunque caldo il “mazzamurru” e gustatelo con un buon vino corposo come il Monica Doc di Sardegna Atzeni alla temperatura ideale di 18°.
Qui potete trovare il Monica Doc prodotto dalla nostra Azienda!
Oggi vi proponiamo una specialità caratteristica della tradizione gastronomica sarda, uno dei piatti più richiesti soprattutto in questo periodo, stiamo parlando delle orziadas o anemoni di mare.
Le orziadas sono molto ricercate in Sardegna ma non sempre è possibile trovarle nei ristoranti, sono molto apprezzate per il loro gusto e il loro sapore di mare intenso, si possono cucinare in molti modi soprattutto in abbinamento ai ricci per condire la pasta, ma la versione che oggi vi proponiamo è quella delle orziadas fritte.
La preparazione è semplice e veloce, non richiede molto tempo se non quella necessaria ad impanarle e friggerle, ma il risultato è assicurato, in pochi passaggi avrete un secondo piatto di mare veramente succulento.
Vediamo quindi come fare a preparare le orziadas fritte e quali sono gli altri ingredienti che dovremo utilizzare.
Ingredienti (x 4 persone)
500 g di orziadas
40 g farina 00
40 di semola
olio extravergine di oliva Atzeni
1 limone
sale q.b.
Preparazione
Lavate con cura le anemoni di mare per eliminare tutte le impurità depositate tra i tentacoli: si raccomanda di prestare attenzione in questa fase in quanto gli stessi tentacoli possono essere urticanti.
A questo punto dovete scolarle e farle asciugare molto bene le orziadas depositandole su un panno da cucina prima di procedere ad impanarle e quindi alla frittura.
Ora in un piatto mescolate farina e semola, aggiungete un pizzico di sale e infarinate quindi le anemoni di mare, girandole più volte per far in modo che l’infarinatura sia uniforme e si estenda ad entrambi i lati.
Quindi versate le anemoni di mare nell’olio bollente, da entrambi i lati, quindi scolate per bene su un o due di carta assorbente da cucina.
Servite tiepide le orziadas o anemoni di mare con una spruzzata di limone e accompagnando con un Vermentino Doc di Sardegna Atzeni, servito alla temperatura ideale di 8/12°.
Buon Appetito!
Qui potete trovare il Vermentino di Sardegna DOC prodotto dalla nostra Azienda!
La ricetta di oggi è particolarmente adatta al periodo estivo, è semplice da preparare e veloce da cucinare, ma soprattutto è gustosa e sana, stiamo parlando dello sformato di piselli e prosciutto.
Potete preparare questo sformato e consumarlo come piatto unico, come contorno o al posto di un secondo piatto, questa ricetta infatti è molto pratica perché vi permetterà di avere sotto mano una soluzione anche quando vorrete gustare un aperitivo.
Lo sformato di piselli e prosciutto infatti si può preparare in anticipo e gustare freddo: potete portarlo con voi in spiaggia per un pranzo fresco e veloce o gustarlo al vostro rientro, ma è perfetto anche tagliato a piccoli quadrati e offerto per intrattenere gli ospiti.
Insomma non ci resta che capire quali ingredienti utilizzare e come preparare il nostro sformato di piselli e prosciutto…mettiamoci al lavoro!
Ingredienti (x 4/6 persone)
500 g di piselli
200 g di prosciutto cotto (un trancio)
1 cipolla
2 cucchiai di olio extravergine di oliva Atzeni
3 uova
2 cucchiai di grana grattugiato
sale q.b.
Preparazione
In una padella dal fondo antiaderente fate rosolare a fuoco moderato la cipolla tagliata finemente con due cucchiai di olio extravergine di oliva portato a temperatura.
Quando la cipolla inizierà ad assumere un colore dorato potrete aggiungere i piselli: lasciate cuocere con coperchio mescolando di tanto in tanto finché i piselli si saranno ammorbiditi, quindi salate e spegnete la fiamma, lasciate intiepidire.
A questo punto in una ciotola sbattete le uova con la forchetta e un pizzico di sale, quindi aggiungete i piselli, il grana, il prosciutto cotto tagliato a cubetti, e, se gradite, due foglie di basilico spezzettate, mescolate con cura tutti gli ingredienti.
Versate quindi il composto in una teglia rotonda da forno rivestita di carta forno, e cuocete a forno ben caldo alla temperatura di 180° per 30′ minuti circa.
Sfornate, lasciate intiepidire e gustate lo sformato di piselli e prosciutto gustandolo con un vino rosso forte e deciso come il Cannonau Doc di Sardegna Atzeni alla temperatura di 18°.
Qui potete trovare il Cannonau di Sardegna Doc prodotto dalla nostra Azienda