Solitamente quando si parla di carbonara si immagina il saporitissimo piatto di pasta cucinata con le uova e la pancetta, un primo ricco e sostanzioso per chi non si accontenta della solita minestra!
Oggi invece imparerete a preparare una variante più leggera della carbonara tradizionale, che sostituisce alla pancetta i frutti di mare ed i crostacei, e sarà sicuramente apprezzata dagli amanti del pesce, e non solo!
Vediamo che cosa ci servirà per preparare un buon piatto di carbonara di mare.
Ingredienti (x 4 persone)
400 g di spaghetti di pasta fresca
200 di polpa di cozze
200 g di vongole sgusciate
100 g di tonno affumicato
100 g di spada affumicato
100 g di gamberetti già sgusciati
1 cipolla
3 cucchiai di olio extravergine d’oliva Atzeni
1 spicchio d’aglio
un uovo
50 g di parmigiano grattugiato
sale q.b.
prezzemolo q.b.
1/2 bicchiere di vino bianco
Preparazione
Tritate finemente la cipolla e fate imbiondire in due o tre cucchiai di olio extravergine d’oliva Atzeni insieme ad uno spicchio d’aglio.
Aggiungete il tonno e il pesce spada affumicato tagliati a listarelle, i gamberetti sgusciati e sfumate con mezzo bicchiere di vino bianco, lasciate cuocere una decina di minuti.
Ora potete aggiungere le cozze e le vongole, il prezzemolo tritato, aggiustate di sale e lasciate cuocere per 10/15 minuti a fiamma bassa. Nel frattempo cuocete gli spaghetti in abbondante acqua salata, scolate al dente e uniteli al resto degli ingredienti, aggiungete un cucchiaio di acqua salata della pasta e finite di cuocerli insieme al condimento. Spegnete la fiamma.
In un piatto sbattete un uovo con il parmigiano e versate sulla pasta, accendendo nuovamente la fiamma per far insaporire il tutto. Spegnete e servite la vostra carbonara di mare con una spolverata di parmigiano e un po di pepe macinato.
Abbinate ad un bicchiere fresco di Vermentino Doc di Sardegna alla temperatura di 8-12° gradi.
Buon Appetito!
Qui potete trovare il Vermentino di Sardegna DOC prodotto dalla nostra Azienda!
Oggi vi proponiamo una ricetta semplice e veloce ma allo stesso tempo sfiziosa: le mozzarelline fritte, ideali per un aperitivo diverso dal solito o un antipasto goloso.
Le mozzarelline fritte richiedono al massimo mezz’ora di preparazione e soprattutto accontentano davvero i gusti di tutti!
Per prepararle ci serviranno pochi ingredienti, è un piatto dunque anche economico, oltre che perfetto per un ogni occasione.
Mettiamoci subito al lavoro..ecco cosa ci servirà:
Ingredienti (x 4 persone)
Preparazione
Scolate bene le mozzarelline. Prendete due piatti: in uno sbattete energicamente le uova con il latte, nell’altro mettete il pangrattato con un pizzico di sale.
Ora non dovrete far altro che “impanare” le vostre mozzarelline: passatele dapprima nel piatto del latte con le uova molto velocemente e dopo impanatele nel pangrattato, facendo attenzione che aderisca bene alle superficie delle mozzarelline.
In una padella capiente fate riscaldare una quantità di olio sufficiente a coprire le mozzarelline, poi procedete alla frittura, servendovi di una paletta bucata per rigirarle di tanto in tanto.
Quando avranno raggiunto un colore dorato saranno pronte: toglietele, scolatele in un foglio di carta assorbente da cucina e mangiatele calde!
Un consiglio? Accompagnatele con un buon bicchiere di Vermentino Doc di Sardegna..e l’aperitivo è servito!
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Oggi prepariamo un buon primo piatto di mare, leggero e gustoso allo stesso tempo: le linguine ai gamberoni.
La nostra ricetta prevede la preparazione del sugo, ma i gamberoni insaporiscono notevolmente qualsiasi tipo di pasta, dunque potete anche decidere di gustare le vostre linguine in bianco , senza aggiungere il pomodoro o i pelati.
Sarà ottima comunque!
Per preparare il nostro piatto di mare sarà meglio utilizzare i gamberoni freschi, ma anche quelli acquistati al banco surgelati andranno benissimo.
Vediamo come preparare il nostro sfizioso piatto! Mettiamoci al lavoro!
Ingredienti (per 4 persone)
400 g di linguine
12 gamberoni freschi
2 spicchi d’aglio
2/3 cucchiai di olio extravergine d’oliva Atzeni
una cipolla piccola
prezzemolo q.b.
1/2 bicchiere di Vermentino Doc di Sardegna
sale q.b.
pepe q.b.
12-15 pomodorini ciliegino ( o 6 pomodori pelati)
Preparazione
Iniziate a pulire i gamberoni: lavateli accuratamente sotto l’acqua, privateli della buccia esterna e mettete da parte le teste.
In un tegame ampio e basso iniziate a preparare il sugo: soffriggete in due o tre cucchiai di olio extravergine di oliva Atzeni l’aglio, la cipolla tritata e le teste dei vostri gamberoni. Ora aggiungete il vino bianco, i pomodorini tagliati a metà, il sale e lasciate sfumare per qualche minuto, per fare in modo che le teste dei gamberoni insaporiscano per bene il sugo.
A questo punto mescolate e aggiungete il resto dei gamberoni, amalgamandoli bene agli altri ingredienti.
Nel frattempo cuocete la pasta in acqua abbondante salata, scolatela al dente e terminate la cottura versandola dentro il vostro sugo con i gamberoni: aggiungete anche un cucchiaio di acqua salata della pasta, una manciata di prezzemolo, un po’ di peperoncino tritato.
Mescolate e cuocete ancora pochi minuti per far insaporire le linguine , spegnete la fiamma e gustate al dente.
Abbinate le linguine ai gamberoni ad un bicchiere di Vermentino Doc di Sardegna, secco e gradevole, servitelo alla
temperatura ideale di 8-12°.
Buon Appetito!
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Oggi ci vogliamo coccolare: abbiamo pensato ad un dolce freddo che ben si adatta all’arrivo della primavera…stiamo parlando della zuppa inglese!
Il nostro dolce è perfetto come fine pasto ma anche per una gustosa merenda a metà serata: la zuppa inglese è un dolce che soddisfa veramente i gusti di tutti, per la raffinatezza del suo gusto e la sua delicatezza.
Per prepararlo dovremo pensare di lavorare per fasi: la prima per la preparazione del pan di spagna e l’altra per la crema.
Vediamo prima che cosa ci occorrerà per preparare la zuppa inglese.
Ingredienti (x 4 persone)
per il pan di spagna:
150 g di zucchero
4 cucchiai di farina
6 uova
la scorza grattuggiata di un limone
burro q.b.
per la crema:
8 tuorli d’uovo
100 g di zucchero semolato
100 g di zucchero a velo
1 lt di latte
per lo sciroppo:
Liquore alkermes q.b.
acqua q.b
40 g di zucchero
Preparazione
Fase 1: Il pan di Spagna
Per preparare la base della nostra ricetta ovvero il Pan di Spagna dovete separare i tuorli dagli albumi. Dapprima sbattete energicamente in un piatto i vostri tuorli con lo zucchero fino a farli diventare spumosi, poi montate a neve gli albumi in un altro contenitore.
A questo punto unite i due composti: versate gli albumi delicatamente mescolando dal basso verso l’alto per non smontarli, quando il composto sarà ben amalgamato unirete la farina setacciata e la scorza di limone grattuggiata. Versate il composto in una teglia imburrata e infornate a forno caldo per 40 minuti circa, facendo attenzione a non aprirlo per evitare dispersioni di calore.
Fase 2: la crema
Nel frattempo che il nostro Pan di Spagna cuoce prepariamo la crema per la zuppa inglese.
Mescolate energicamente i tuorli con lo zucchero in un pentolino, aggiungete a poco a poco il latte riscaldato mescolando continuamente per evitare la formazione di grumi, finchè la crema non raggiungerà la giusta consistenza.
A questo punto, quando il vostro Pan di Spagna sarà cotto, dovrete dividerlo in due e bagnare ogni metà con uno sciroppo preparato con un po di liquore alkermes, acqua e 40 g di zucchero.
Ricoprite ora il primo strato di pan di Spagna con la crema preparata, e coprite con un l’altro strato di Pan di Spagna inzuppato. Potete anche aggiungere sopra una spolverata di cacao e mettere in frigo per almeno 3 ore.
Servite freddo con un po di panna montata e un buon bicchiere di Vermentino Doc di Sardegna!
Ma che bontà!
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Oggi accontentiamo gli amanti del pesce e prepariamo insieme un piatto leggero e salutare: i filetti di orata al Vermentino Doc di Sardegna.
E’ una ricetta molto semplice da preparare, alla portata di tutti e soprattutto diversa dal solito: l‘orata è un pesce dal gusto molto delicato, perfetta se cucinata bollita o alla piastra ma veramente gustosa se insaporita con il nostro Vermentino Doc, che gli conferisce quella nota speziata che ne arricchisce il suo sapore.
Pronti? Iniziamo a preparare gli ingredienti.
Ingredienti (x 2/4 persone)
2 orate grandi
200 g c.a. di pomodorini ciliegini
prezzemolo tritato
due o tre cucchiai di olio extravergine d’oliva Atzeni
sale q.b
2 spicchi d’aglio
farina
un paio di olive nere
1 bicchiere di Vermentino Doc Atzeni
Preparazione
Sfilettate le orate: tenendo il pesce per la coda dovrete tenere un coltello con l’altra mano e raschiare l’orata a partire dal basso verso l’altro, poi lavarla sotto l’acqua corrente.
A questo punto dovrete liberarla dalle interiora, dunque procedete ad incidere il ventre del pesce partendo dalla parte posteriore e in tutta la sua lunghezza. Liberatelo dalle viscere, eliminate anche le branchie e la lisca dietro la testa, lavate nuovamente il pesce sotto l’acqua.
Ora per ottenere i filetti di pesce dovrete incidere la pelle dalla parte dorsale: partite dalle branchie e scendete con il coltello verso il basso, poi fate la stessa cosa dall’altra parte capovolgendo il pesce. Eliminate la pelle praticando un incisione tra pelle e filetto e tirandola manualmente. Ora avrete ottenuti i filetti pronti da cucinare.
In un tegame ampio e basso, fate soffriggere in due o tre cucchiai di olio extravergine d’oliva Atzeni due spicchi d’aglio fino a doratura, poi infariniamo a parte i nostri filetti e aggiungiamoli al soffritto, di seguito saliamo e aggiungiamo i pomodorini tagliati a metà, prezzemolo tritato, le olive nere e ad ultimo un bicchiere di Vermentino Doc di Sardegna.
Giriamo i nostri filetti di orata, abbassiamo la fiamma e completiamo la cottura facendoli cuocere per 10/15 minuti.
Et voilà! Il nostro secondo piatto è in tavola, non dimenticate di gustarlo con il Vermentino Doc di Sardegna!
Buon Appetito!
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Oggi vi proponiamo un piatto tipico della Sardegna, in particolare della zona della Barbagia, stiamo parlando del Pane Frattau: si tratta di una ricetta che utilizza come base il pane carasau, meglio conosciuto come carta da musica, a cui si aggiunge l‘uovo e il condimento di sugo e pecorino.
Secondo la tradizione in origine il Pane Frattau era una ricetta con cui si cercava di ricomporre i vari pezzi rotti del pane carasau dandogli appunto compattezza con il condimento e impiattandolo.
La nostra ricetta è una variante che si è diffusa in seguito e con l’aggiunta dell’uovo rende il Pane Frattau perfetto come piatto unico, sostanzioso e gustoso allo stesso tempo. Vediamo come prepararlo.
Ingredienti (x 2 persone)
Preparazione
Iniziate a preparare il sugo: in una casseruola fare riscaldare due o tre cucchiai di olio extravergine d’oliva Atzeni, soffriggette la cipolla tritata e l’aglio fino a doratura, versate a questo punto la passata di pomodoro, abbassate la fiamma e lasciate cuocere una ventina di minuti. Verso fine cottura aggiungete un po di pepe e di basilico macinato.
Preparate ora un brodo di carne, se preferite anche vegetale. Quando il brodo sarà pronto, aiutandovi con una schiumarola, immergerete per pochi secondi ad una ad una le fette del pane carasau nel brodo bollente.
A questo punto dovrete creare tre strati in una pirofila alternando ogni volta la fetta di pane carasau bagnato nel brodo, il sugo e il formaggio: iniziate quindi dal fondo della vostra teglia in cui metterete il pane carasau inumidito, sopra aggiungerete il sugo, il pecorino e il grana grattugiati e così via per altri due strati.
Ora agiungete l’uovo sopra la vostra composizione: potete cuocerlo dapprima in camicia, scolarlo bene e disporlo sopra gli strati di pane carasau o in alternativa versarlo crudo al centro ed poi infornare a 180° per 10/15 minuti lasciando gratinare…a voi la scelta! Sarà comunque una delizia!
Che vino abbinare al Pane Frattau?
Ad un piatto dai sapori intensi come il Pane Frattau si abbina molto bene un vino rosso corposo come il Cannonau Doc di Sardegna.
Il Cannonau Doc è uno forte e deciso, l’accompagnamento perfetto per i formaggi stagionati e le carni, si sposerà dunque a meraviglia con il nostro piatto, un vero concentrato dei sapori tipici della tradizione sarda.
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La Sardegna è la Terra del buon cibo, patria di antiche tradizioni culinarie: tra queste rientra a pieno titolo uno dei piatti più succulenti e facili da preparare che ha conquistato i palati di tutto il mondo, stiamo parlando dei Gnocchetti alla Campidanese detti in dialetto Malloreddus.
I Malloreddus sono un piatto tipico del Campidano, l’area meridionale della Sardegna da cui prende nome la tradizionale ricetta dei gnocchetti, gustosa e semplice da preparare.
I Gnocchetti alla Campidanese, il cui nome dialettale Malloreddus ( Vitellini) deriverebbe dalla loro forma panciuta associata ai piccoli vitellini, sono dei piccoli gnocchi di farina e semola preparati con ingredienti locali, come salsiccia e zafferano, che li rendono appetitosi e perfetti anche come piatto unico.
Vediamo allora come preparare un buon primo piatto a base di Malloreddus, procuriamoci il necessario:
Ingredienti per quattro persone
Preparazione
Tritate finemente la cipolla uno spicchio d’aglio e fateli rosolare in una casseruola con 2/3 cucchiai di olio extravergine d’oliva Atzeni precedentemente riscaldato.
Aggiungete a questo punto la salsiccia fresca a pezzi e il basilico sminuzzato e lasciate cuocere a fuoco lento per 10-15 minuti fino a doratura.
Ora potete aggiungere i pomodori pelati e un pizzico di sale mescolando di tanto in tanto con un cucchiaio di legno, abbassate ulteriormente la fiamma fino a completare la cottura e aggiungete solo alla fine una bustina di zafferano continuando a mescolare fino a completo scioglimento.
Ora che il nostro sugo alla Campidanese è pronto possiamo cuocere la pasta: gettate i Malloreddus in abbondante acqua salata, scolateli al dente e finite di cuocerli versandoli nella casseruola con il sugo precedentemente preparato, a cui aggiungerete un cucchiaio dell’acqua salata.
Ora potete impiattare e condire con del formaggio grattugiato a piacimento.
Quale vino abbinare ai Gnocchetti alla Campidanese?
Ad un piatto dai sapori forti e decisi come i Gnocchetti alla Campidanese si accompagna molto bene un vino rosso corposo come il Monica di Sardegna DOC.
Il Monica di Sardegna DOC è un vino avvolgente ed intenso che si sposa perfettamente con la carne e i primi piatti: servito alla temperatura consigliata di 16° C arricchirà delicatamente la vostra ricetta.
Non ci resta che augurarvi Buon Appetito!
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Il Carnevale è alle porte e per non farci cogliere impreparati perché non iniziare a pensare a qualche sfizioso dolcetto per festeggiare in allegria?
Abbiamo pensato di aiutarvi a preparare le Zeppole o frittelle di Carnevale, dette in sardo “Is Zippulas”: si tratta di dolci fritti tipici sardi adorati dai bambini ma che soddisfano tutti i palati, anche degli adulti!
Mettiamoci all’opera!
Per preparare delle ottime zeppole sarà fondamentale avere una buona lievitazione: spesso elevate condizioni di umidità ostacolano infatti la buona riuscita, ma noi prenderemo degli accorgimenti per ottenere un risultato eccellente!
La prima cosa che dovrete fare prima ancora di preparare gli ingredienti è scegliere accuratamente il contenitore o la terrina in cui lavorare l’impasto: in Sardegna si chiama “scivedda” l’alto contenitore di terracotta adatto alla preparazione delle zeppole, ma si può utilizzare anche un altro contenitore, purché alto e capiente per non ostacolare la lievitazione. Ora vediamo cosa ci servirà per preparare le zeppole.
Ingredienti
Preparazione
Sciogliete il panetto di lievito in un bicchiere di latte caldo, poi mescolate tutti gli ingredienti in un contenitore alto e capiente (possibilmente in terracotta e appena riscaldato): in ordine dunque verserete la farina a fontana, al centro le uova, poi la scorza grattugiata e il succo d’arancia, la bustina di vanillina ( e/o zafferano se preferite) senza mescolare.
Poi prima di passare a lavorare l impasto, inumidite le dita in un po d’acqua, in questo modo eviterete che vi si attacchi alle mani: lavorate quindi tutti gli ingredienti aggiungendo poi poco per volta il latte in cui avrete sciolto il lievito di birra, e solo ad ultimo il liquore.
L’impasto dovrà essere lavorato finché non diventerà compatto e sodo, e dovrà essere ” sbattuto” dal basso verso l’alto per incorporare aria e favorire la lievitazione.
Ora lasciate riposare il tutto per almeno 2 ore coprendo l’impasto con una coperta e facendo in modo di posizionarlo in un luogo privo di umidità per favorire la lievitazione.
Quando il volume dell’impasto sarà raddoppiato…sarete pronti per friggere!
Frittura
Fate scaldare bene l’olio da frittura (di semi o di arachidi) in una padella capiente e larga, inumiditevi le mani e prelevate un po di impasto cercando di dargli la forma di una ciambella, praticando un buco al centro.
Potete aiutarvi anche con un imbuto, in cui verserete dell’ impasto e poi lo farete scivolare nell’olio caldo dandogli la forma desiderata.
Friggete le vostre zeppole nell’olio finché non saranno dorate, asciugatele nella carta assorbente e poi passatele nello zucchero da entrambi i lati. Non rimane altro che assaggiarle…e farci sapere com’erano!
Quale vino per gustare le zeppole?
Non si può assaggiare una simile prelibatezza senza sorseggiare un bicchiere di buon vino, magari un Vermentino Doc di Sardegna, fresco e frizzante!
Il Vermentino di Sardegna DOC è un vino bianco delicato, le sue note fruttate si accompagnano alla perfezione con i sapori del nostro dolce tipico di Carnevale, le Zeppole!
Prosit!
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Gli spaghetti alla bottarga rientrano a buon titolo fra le ricette tipiche della Sardegna.
Un piatto semplice, di facile realizzazione per tutti, che richiede pochi ingredienti ma dei quali è fondamentale la qualità.
Come sempre il consiglio è quello, ove possibile, di affidarsi per questa ricetta a dei prodotti di origine sarda, che ne garantiscano il più possibile la qualità e il gusto!
Ingredienti
Preparazione
Portare a ebollizione l’acqua salata per cuocere gli spaghetti.
Nell’attesa che l’acqua raggiunga il punto di ebollizione, grattugiare la bottarga. La quantità di bottarga grattugiata deve essere abbondante, non abbiate paura di esagerare!
Sbucciate anche 1-2 spicchi d’aglio, a seconda del profumo. È impostante che gli spicchi non siano rinsecchiti.
A questo punto divideteli in due rimuovendo il germoglio al loro interno e tritateli posizionando l’aglio all’interno del contenitore su cui andrete a condiere e servire il piatto. Con l’aiuto di una forchetta, premete l’aglio sulle “pareti” del recipiente e fatelo poi depositare sul fondo.
A questo punto, versate all’interno del contenitore un buon quantitativo di olio extravergine d’oliva Atzeni.
Per quanto riguarda l’olio, l’ideale sarebbe un buon olio extravergine d’oliva sardo fruttato.
Prendete quindi un pugno di bottarga precedentemente grattugiata e versatela all’interno del contenitore. Amalgamate il tutto con un cucchiaio di legno, muovendo contemporaneamente il recipiente al fine che il condimento unga anche le pareti esterne precedentemente aromatizzate con l’aglio.
A questo punto versate all’interno del contenitore gli spaghetti, cotti al dente, avendo cura di conservare un po dell’acqua di cottura. In alternativa potrete pescare gli spaghetti direttamente dalla pentola di cottura, senza utilizzare uno scolapasta, e riporli ancora gocciolanti con l’ausilio di un forchettone.
Aggiungete quindi un filo d’olio e spolverate il tutto con la bottarga rimasta.
Una bella mescolata per rendere il condimento uniforme et voilà!
Avrete davanti un ottimo piatto di Spaghetti alla Bottarga!
Quale vino accompagnare agli Spaghetti alla Bottarga?
Il vino ideale per accompagnare un piatto a base di pesce è sicuramente un bianco.
Possiamo proporvi un ottimo Vermentino DOC di Sardegna, dal sapore secco, gradevole e persistente.
Servitelo in tavola a 8-12° C e gustatelo insieme al piatto che vi abbiamo appena proposto!
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Il maialino allo spiedo sardo (in sardo su porceddu) è una delle specialità gastronomiche più famose delle Sardegna nonchè probabilmente uno dei piatti più apprezzati dagli autoctoni dell’isola.
Ma quali sono le caratteristiche che lo contraddistinguono dal maialino allo spiedo proveniente da qualsiasi altra regione italiana?
Innanzitutto, il maialino è da latte, in genere di età compresa fra i 20 e i 40 giorni. Il peso oscilla fra i 5 e gli 8 Kg. Età e peso del maialino sono i fattori che influenzano in maniera maggiore il gusto particolare del maialino allo spiedo sardo.
Un maialino giovane e dal peso inferiore garantisce alle carni un sapore più delicato e succoso. Al contrario un maialino più grande o di età più “avanzata” ha un sapore più deciso e corposo.
Fondamentale anche il tipo di allevamento e l’alimentazione, così come il tipo di legna utilizzata per arrostire la cotenna. In genere la tradizione suggerisce il legno di ginepro o di ulivo, tuttavia anticamente in particolare per la fiammeggiatura della cotenna venivano utilizzati arbusti di mirto.
Preparazione alla cottura.
Prima della cottura il maialino viene privato delle interiora e la sua cotenna bruciata al fine di eliminare i peli.
Si procede quindi al posizionamento sullo spiedo e al condimento con il sale.
Contemporaneamente si preparano dei pezzi di lardo che verranno utilizzati nel corso della cottura per insaporire le carni.
Cottura.
Il maialino viene posizionato sulla brace ardente, alla quale per conferire un particolare aroma vengono spesso aggiunte delle foglie di mirto. I tempi di cottura dipendono dalle dimensioni del porceddu, tuttavia sono in genere compresi fra le 2 ore e mezza e le tre ore.
Durante la cottura si utilizza il lardo precedentemente preparato, scaldandolo sulle braci e spennellandolo successivamente sulle carni in cottura.
A cottura terminata il maialino viene riposto per circa un’ora a riposare su un letto di foglie e ramoscelli di mirto.
Quale vino accompagnare al maialino allo spiedo sardo?
Il vino ideale per accompagnare un piatto simbolo della Sardegna è uno dei vini ugualmente più famosi e apprezzati dell’Isola: il Cannonau.
Il Cannonau di Sardegna è un vino dal sapore forte e deciso, ideale per accompagnare piatti a base di carne come arrosti e selvaggina di piuma e di pelo.
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