Che ne dite di preparare un buon primo piatto sfizioso e saporito?
Oggi abbiamo scelto il risotto ai funghi porcini e salsiccia, un piatto molto gustoso per il suo condimento, a tal punto che può essere consumato anche come piatto unico.
La preparazione è molto semplice, infatti l’accoppiata funghi porcini e salsiccia rende il gusto del nostro piatto particolarmente intenso, dunque otterrete un risultato assicurato in pochi passaggi.
Scopriamo insieme come preparare un buon risotto ai funghi porcini e salsiccia.
Ingredienti (x 4 persone)
Preparazione
Pulite i funghi, tagliateli a fette e fateli rosolare a fiamma bassa in un soffritto di aglio, cipolla e prezzemolo tritati mescolando accuratamente.
Sfumate con il vino bianco, mescolate di nuovo e aggiungete la salsiccia tagliata a pezzi piccoli, quasi sbriciolata, e privata della pelle esterna. Preparate da parte un litro di brodo vegetale.
Lasciate cuocere il tutto a fiamma bassa per qualche minuto, poi aggiungete il riso non appena la salsiccia inizierà ad assumere un colore dorato.
Versate a poco a poco durante la cottura il brodo vegetale, continuando a mescolare, fino a completare la cottura del riso, che dovrà essere al dente: alla fine aggiungete una noce di burro, aggiustate di sale, mescolate ancora per poco e spegnete la fiamma.
Servite con una generosa spolverata di parmigiano grattugiato e accompagnate il vostro risotto con un bicchiere di Cannonau Doc di Sardegna, il vino ideale per esaltare i piatti saporiti e ben conditi.
Cosa aspettate?! Correte a provarlo o consigliate la nostra ricetta agli amici!
Qui potete trovare il Cannonau di Sardegna DOC prodotto dalla nostra Azienda
Oggi vi proponiamo un piatto tipico della cucina sarda preparato soprattutto in occasione della Pasqua, la Panada di agnello e patate.
Si tratta di un primo piatto molto sostanzioso che può essere consumato proprio per questo motivo come piatto unico: la panada è infatti una sorta di tortina a base di farina e strutto il cui ripieno può cambiare a seconda delle zone.
La ricetta che vi proponiamo è a base di carne di agnello e patate, ma esistono diverse varianti con i pomodori secchi o con i piselli, se la preferite di pesce potete sempre prepararla con le anguille, o semplicemente con le verdure, vi basterà seguire la preparazione base per la pasta e riempire la tortina a vostro piacimento.
Noi vi suggeriamo la panada di agnello e patate per darvi qualche spunto per il pranzo Pasquale, vediamo come prepararla.
Ingredienti
700 g di farina di grano duro
80 g di strutto
un cucchiaino di sale
350 ml di acqua tiepida
Per il ripieno
1 kg di spezzatino di agnello
2/3 patate a tocchetti
2 pomodori secchi
olio extravergine d’oliva Atzeni
sale q.b.
pepe q.b
1/2 cipolla
2 spicchi d’aglio
1 mazzetto di prezzemolo
Preparazione
Fase 1: la pasta
Per preparare l’impasto non dovrete far altro che versare in un contenitore la farina, il sale e lo strutto ammorbidito, mescolarli e aggiungere gradualmente l’acqua tiepida fin ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo.
A questo punto lavorate la vostra pasta con le mani ancora per qualche minuto, avvolgete nella pellicola trasparente e lasciate riposare in frigorifero almeno per mezz’ora.
Fase 2: il ripieno
Nel frattempo che il vostro impasto riposa in frigorifero potete iniziare a preparare il ripieno della panada: tagliate a tocchetti le patate e unitele allo spezzatino di agnello.
Tritate il prezzemolo, i pomodori secchi, la cipolla e l’aglio: mescolate in un piatto e unite le patate e l’agnello aggiungendo poco sale e l’olio extravergine di oliva e amalgamate tutti gli ingredienti.
Trascorsa la mezz’ora di riposo ora potete riprendere in mano la vostra sfoglia: dividete l’impasto quasi a metà e lavorate i 2/3 con il mattarello ottenendo una sfoglia tonda e non troppo spessa.
Imburrate una teglia e posizionate la vostra sfoglia all’interno facendo aderire bene ai bordi e poi eliminando la pasta in eccesso. Ora potete riempire con gli ingredienti precedentemente preparati.
Prima di infornare dovrete chiudere la panada: per farlo preparate il “coperchio” stendendo con il mattarello l impasto rimasto, dovrete ottenere un disco di pasta e sovrapporlo al resto della panada.
Dovrete eliminare la pasta in eccesso dai bordi e schiacciare con le dita l’impasto all’interno della tortiera in modo da garantire che il composto non fuoriesca.
Spennellate la superficie della Panada con un tuorlo d’uovo e infornate a 180 gradi per mezz’ora. Poi abbassate leggermente la temperatura e fate cuocere per altri venti minuti circa. Servite tiepida.
Quale vino abbinare alla Panada di agnello e patate?
La Panada di agnello e patate è un piatto sostanzioso che si abbina sicuramente molto bene ad un vino rosso corposo, come il Cannonau Doc di Sardegna.
Il Cannonau di Sardegna, forte e deciso si sposa molto bene con i sapori intensi della nostra ricetta, a cui possiamo abbinare molto bene anche un Monica di Sardegna Doc, un vino rosso altrettanto intenso e gradevole che ben si accompagna con le carni.
A voi la scelta..e buon appetito!
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Oggi vi proponiamo un piatto tipico della Sardegna, in particolare della zona della Barbagia, stiamo parlando del Pane Frattau: si tratta di una ricetta che utilizza come base il pane carasau, meglio conosciuto come carta da musica, a cui si aggiunge l‘uovo e il condimento di sugo e pecorino.
Secondo la tradizione in origine il Pane Frattau era una ricetta con cui si cercava di ricomporre i vari pezzi rotti del pane carasau dandogli appunto compattezza con il condimento e impiattandolo.
La nostra ricetta è una variante che si è diffusa in seguito e con l’aggiunta dell’uovo rende il Pane Frattau perfetto come piatto unico, sostanzioso e gustoso allo stesso tempo. Vediamo come prepararlo.
Ingredienti (x 2 persone)
Preparazione
Iniziate a preparare il sugo: in una casseruola fare riscaldare due o tre cucchiai di olio extravergine d’oliva Atzeni, soffriggette la cipolla tritata e l’aglio fino a doratura, versate a questo punto la passata di pomodoro, abbassate la fiamma e lasciate cuocere una ventina di minuti. Verso fine cottura aggiungete un po di pepe e di basilico macinato.
Preparate ora un brodo di carne, se preferite anche vegetale. Quando il brodo sarà pronto, aiutandovi con una schiumarola, immergerete per pochi secondi ad una ad una le fette del pane carasau nel brodo bollente.
A questo punto dovrete creare tre strati in una pirofila alternando ogni volta la fetta di pane carasau bagnato nel brodo, il sugo e il formaggio: iniziate quindi dal fondo della vostra teglia in cui metterete il pane carasau inumidito, sopra aggiungerete il sugo, il pecorino e il grana grattugiati e così via per altri due strati.
Ora agiungete l’uovo sopra la vostra composizione: potete cuocerlo dapprima in camicia, scolarlo bene e disporlo sopra gli strati di pane carasau o in alternativa versarlo crudo al centro ed poi infornare a 180° per 10/15 minuti lasciando gratinare…a voi la scelta! Sarà comunque una delizia!
Che vino abbinare al Pane Frattau?
Ad un piatto dai sapori intensi come il Pane Frattau si abbina molto bene un vino rosso corposo come il Cannonau Doc di Sardegna.
Il Cannonau Doc è uno forte e deciso, l’accompagnamento perfetto per i formaggi stagionati e le carni, si sposerà dunque a meraviglia con il nostro piatto, un vero concentrato dei sapori tipici della tradizione sarda.
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Oggi vi vogliamo proporre una specialità tipica della cucina sarda, il cinghiale al Cannonau.
Sappiamo bene che il vino rosso si abbina perfettamente alle carni, quale modo migliore dunque di assaporare un ottimo brasato di cinghiale se non accompagnandolo in cottura ad un buon bicchiere di Cannonau Doc di Sardegna?
La preparazione della nostra ricetta richiede una marinatura della carne dal giorno prima, non è dunque il classico piatto da fare all’ultimo minuto. ma niente paura: con un po’ di organizzazione potrete proporre uno spettacolare piatto ai vostri ospiti!
Mettiamoci all’opera!
Ingredienti ( x 4/6 persone)
1 kg di carne di cinghiale
1 lt di vino Cannonau
aceto q.b.
carota q.b
sedano q.b.
1 cipolla
1 pomodoro secco
1 spicchio d’aglio
sale q.b
pepe q.b.
alloro q.b
olive sarde al finocchieto
2/3 cucchiai di olio extra vergine d’oliva Atzeni
Preparazione
Fase 1: la marinatura
Il primo passaggio della nostra ricetta prevede di marinare la carne di cinghiale dalla notte prima: tagliatela a tocchetti come per preparare uno spezzatino, e immergetela in un contenitore con aglio, cipolla, alloro, vino cannonau, sedano, carota e pepe. Coprite e lasciate marinare tutta la notte.
Fase 2: la cottura
Il giorno seguente togliete la carne dalla terrina, separandola dagli altri ingredienti ma avendo cura di conservare la marinata. Prendete un tegame capiente e rosolate in due o tre cucchiai d’olio extravergine Atzeni un trito di cipolla, sedano a tocchetti e pomodoro secco a pezzi, una o due foglie di alloro e prezzemolo.
A questo punto potete aggiungere la carne, mescolandola al resto degli ingredienti, coprite con un coperchio e cuocete il tutto a fuoco vivo per circa 40 minuti.
A metà cottura abbassate la fiamma e versate uno o due cucchiai della vostra marinata, aggiustate di sale, aggiungete un po di pepe e completate la cottura.
Ora potete aggiungere le olive al finocchietto e lasciar insaporire ancora per qualche minuto.
Spegnete e gustate il vostro cinghiale al cannonau con un buon bicchiere di Cannonau Doc di Sardegna!
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Oggi vi vogliamo dare una ricetta di un primo piatto tipico della Sardegna, in particolare della zona della Barbagia, i famosi culurgiones, ravioli di patate e menta che si possono trovare in tantissime varianti.
I culurgiones detti anche culurxionis hanno una inconfondibile forma di spiga data da una lavorazione manuale della pasta a base di farina e acqua.
Nella nostra versione utilizzeremo un ripieno di patate e menta e condiremo i culurgiones con burro e salvia.
Vediamo come prepararli!
Ingredienti:
Per l’impasto:
300 g di farina di grano duro
1 dl di acqua
1 cucchiaio di sale
Per il ripieno:
1 kg di patate rosse
6-7 foglie di menta
300 g di pecorino fresco
2 spicchi d’aglio
Preparazione
Fase 1: il ripieno
Prima di preparare la pasta per i vostri Culurgiones iniziate a preparare il ripieno: sbollentate le patate, una volta cotte scolatele e riducetele a purea con una forchetta all’interno di una terrina, in cui aggiungerete anche le foglie di menta e l’aglio accuratamente tritati e l’olio. Aggiungete ora anche il pecorino, amalgamate bene fino ad ottenere un composto omogeneo e lasciate riposare in frigorifero.
Fase 2: l’impasto
Ora dovrete preparare la pasta per i Culurgiones: su un piano lavorate energicamente la farina, l’acqua e il sale fino ad ottenere un impasto elastico abbastanza da stendere in foglie sottili.
Una volta ottenute le vostre sfoglie di circa 3-4 mm di spessore, ritagliatene dei piccoli dischi. All’interno di ognuno metterete una noce del vostro composto e chiuderete il tutto facendo attenzione a chiudere bene i bordi, uno alla volta, ed aiutandovi con la punta delle dita. Cercate di dargli quella forma ondulata che fa tanto rassomigliare il Culurgiones ad una spiga.
Fase tre: cottura e condimento
Ora potete cuocere i vostri Culurgiones in acqua bollente salata per 5 minuti circa, fino a quando non saranno venuti a galla.
Fate sciogliere in una padella il burro aggiungendo un po di salvia, mescolate e versate la salsetta sui Culurgiones.
Aggiungete una spolverata di parmigiano..e il nostro piatto è pronto!!
Buon Appetito!
Che vino abbiniamo ai Culurgiones?
Ad un piatto tipico e casereccio come i Culurgiones non possiamo che abbinare un vino altrettanto caratteristico e dal gusto forte e deciso come il Cannonau Doc di Sardegna!
Servite il Cannonau Doc alla temperatura di 18 ° e servitelo con un piatto fumante di Culurgiones!
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Mancano più di due mesi alla Pasqua ma noi vogliamo iniziare a proporvi qualche ricetta per sorprendere i vostri ospiti nei giorni di Festa..meglio giocare d’anticipo!
Uno dei piatti che regna sovrano nelle tavole sarde in occasione della Pasqua è senza dubbio l’agnello: oggi lo abbiniamo ai carciofi, un classico della cucina sarda, facile da preparare e veramente gustoso.
Ecco una ricetta semplice e alla portata di tutti.
Ingredienti (x 4 persone)
1 kg di carne di agnello tagliati a pezzi
8 carciofi sardi spinosi
2 spicchi d’aglio
una cipolla
prezzemolo
2/3 cucchiai di olio extravergine d’oliva Atzeni
sale q.b.
un bicchiere di vino bianco secco
Preparazione
In un tegame ampio e capiente fare scaldare 2 o 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva Atzeni, soffriggete due spicchi d’aglio e un trito di cipolla fino a farli imbiondire, poi toglieteli e versate la carne di agnello a pezzettoni.
Abbassate la fiamma e mescolate di tanto in tanto con un cucchiaio di legno, lasciate cuocere almeno mezz’ora senza aggiungere acqua in modo da non diluire il sugo della carne.
A metà cottura sollevate il coperchio e aggiungete un pizzico di sale, un bicchiere di vino bianco secco e mescolate, sempre mantenendo il fuoco molto basso.
Mentre la carne cuoce preparate i carciofi: privateli delle foglie dure più esterne e tagliate le teste in pezzi grossi che aggiungerete all’agnello in cottura insieme ad un trito di prezzemolo.
Alzate la fiamma, aggiustate di sale e lasciate cuocere ancora una ventina di minuti circa, fino a completare la cottura dei carciofi.
Spegnete la fiamma e gustate il vostro piatto!
Quale vino abbinare all’agnello con i carciofi?
L’agnello con i carciofi è un piatto tipico sardo dai sapori intensi che si sposano perfettamente con un buon vino rosso corposo come il Cannonau Doc di Sardegna
Il Cannonau Doc è forte e deciso, la vera essenza del vino della Sardegna: portatelo in tavola e gustatelo alla temperatura ideale di 18° insieme al vostro piatto.
Buon Appetito!
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Il maialino allo spiedo sardo (in sardo su porceddu) è una delle specialità gastronomiche più famose delle Sardegna nonchè probabilmente uno dei piatti più apprezzati dagli autoctoni dell’isola.
Ma quali sono le caratteristiche che lo contraddistinguono dal maialino allo spiedo proveniente da qualsiasi altra regione italiana?
Innanzitutto, il maialino è da latte, in genere di età compresa fra i 20 e i 40 giorni. Il peso oscilla fra i 5 e gli 8 Kg. Età e peso del maialino sono i fattori che influenzano in maniera maggiore il gusto particolare del maialino allo spiedo sardo.
Un maialino giovane e dal peso inferiore garantisce alle carni un sapore più delicato e succoso. Al contrario un maialino più grande o di età più “avanzata” ha un sapore più deciso e corposo.
Fondamentale anche il tipo di allevamento e l’alimentazione, così come il tipo di legna utilizzata per arrostire la cotenna. In genere la tradizione suggerisce il legno di ginepro o di ulivo, tuttavia anticamente in particolare per la fiammeggiatura della cotenna venivano utilizzati arbusti di mirto.
Preparazione alla cottura.
Prima della cottura il maialino viene privato delle interiora e la sua cotenna bruciata al fine di eliminare i peli.
Si procede quindi al posizionamento sullo spiedo e al condimento con il sale.
Contemporaneamente si preparano dei pezzi di lardo che verranno utilizzati nel corso della cottura per insaporire le carni.
Cottura.
Il maialino viene posizionato sulla brace ardente, alla quale per conferire un particolare aroma vengono spesso aggiunte delle foglie di mirto. I tempi di cottura dipendono dalle dimensioni del porceddu, tuttavia sono in genere compresi fra le 2 ore e mezza e le tre ore.
Durante la cottura si utilizza il lardo precedentemente preparato, scaldandolo sulle braci e spennellandolo successivamente sulle carni in cottura.
A cottura terminata il maialino viene riposto per circa un’ora a riposare su un letto di foglie e ramoscelli di mirto.
Quale vino accompagnare al maialino allo spiedo sardo?
Il vino ideale per accompagnare un piatto simbolo della Sardegna è uno dei vini ugualmente più famosi e apprezzati dell’Isola: il Cannonau.
Il Cannonau di Sardegna è un vino dal sapore forte e deciso, ideale per accompagnare piatti a base di carne come arrosti e selvaggina di piuma e di pelo.
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