Che ne dite di preparare un buon dolce leggero e dal gusto delicato?
Non c’è niente di meglio di una bella fetta di torta di mele a colazione, a merenda o per chiudere un pasto in bellezza!
La preparazione è davvero semplice e veloce, alla portata di tutti, il tipico dolce insomma da fare all’ultimo minuto all’arrivo degli ospiti!
Che aspettiamo allora? Mettiamoci all’opera per prepararla…ecco che cosa ci servirà:
Ingredienti (x 4-6 persone)
2 mele gialle grandi
limone
50 g di burro
80 g di zucchero
1 bustina di vanillina
mezza bustina di lievito per dolci
100 g di farina
2 uova
Preparazione
Lavate le mele e tagliarle a fettine avendo cura di togliere il torsolo. Versate gli spicchi in un pentolino aggiungendo due cucchiaini di zucchero e il succo di un limone e fate cuocere a fuoco lento.
Nel frattempo in una terrina versate le uova, la farina setacciata, lo zucchero rimanente, la bustina di vanillina, il burro sciolto ed infine il lievito per dolci. Mescolate con cura tutti gli ingredienti fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo.
Appena le mele in cottura si saranno ammorbidite potrete spegnere la fiamma, lasciar sfreddare qualche minuto e versare nel vostro impasto mescolando per bene finché non si saranno perfettamente amalgamate al resto degli ingredienti.
Imburrate una tortiera e versate il vostro impasto cercando di distribuirlo omogeneamente muovendo la tortiera da sinistra verso destra e viceversa. Livellate la superficie con una spatola di legno in modo che a cottura completata uniforme.
Riscaldate il forno a 180° e cuocete la torta per circa trenta minuti. Per verificare che la vostra torta di mele sia cotta e non rimanga cruda all’interno fate la prova dello stuzzicadenti: a metà cottura aprite il forno e infilate uno stuzzicadenti o uno spiedino all’interno della torta, se rimarrà asciutto la torta sarà pronta da sfornare!
A cottura ultimata spolverate la vostra torta di mele con zucchero a velo, e gustate con un buon bicchiere di Vermentino Doc di Sardegna, delicato e fruttato, perfetto per il vostro dolce!
Facile no? Da consigliare anche agli amici!
Qui potete trovare il Vermentino di Sardegna DOC prodotto dalla nostra Azienda!
Avete mai sentito parlare del Vino da Meditazione?
Immaginate un momento di relax, magari davanti al camino con un buon libro oppure al tramonto di una sera d’estate: il Vino da Meditazione è il compagno ideale in queste occasioni!
Dal sapore dolce e avvolgente, il Vino da Meditazione è perfettamente indicato per essere sorseggiato nei fuori pasto, come per offrire una piacevole esperienza sensoriale che si accompagna a momenti di pura riflessione.
In realtà il Vino da Meditazione si definisce anche Vino da conversazione, proprio perché si presta molto bene ad essere gustato in momenti di relax, appunto anche durante una piacevole conversazione, non necessariamente durante i pasti.
Sarebbe molto riduttivo parlare del Vino da Meditazione come un vino “da dolce“: sicuramente le sue note fruttate lo rendono il compagno perfetto per un buon dessert, ma le sue caratteristiche vengono messe in risalto molto bene anche con altri cibi, da consumare il pomeriggio o all’ora dell’aperitivo.
Ecco un esempio di un buon vino da meditazione e qualche consiglio per abbinarlo al meglio.
Il Monica Doc di Sardegna è un vino rosso con profumi di ribes e mirtillo dai sentori floreali che lo rendono perfetto come vino da meditazione, da gustare a fine pasto o fuori pasto davanti ad un buon aperitivo.
E’ un vino sapido che si accosta molto bene alle carni ma è perfetto anche in abbinamento ai formaggi e affettati magri.
Il Monica di Sardegna è un vino da meditazione perfetto per l’ora dell’aperitivo: vi suggeriamo di gustarlo davanti a un buon antipasto di terra, composto di salumi e formaggi.
Un buon bicchiere di Monica si gusta alla temperatura ideale di 18° e si sposa alla perfezione con i formaggi stagionati o a pasta molle, un classico è il suo abbinamento con il pecorino sardo, la provola o il dolce sardo.
Buona meditazione!
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Oggi ci vogliamo coccolare: abbiamo pensato ad un dolce freddo che ben si adatta all’arrivo della primavera…stiamo parlando della zuppa inglese!
Il nostro dolce è perfetto come fine pasto ma anche per una gustosa merenda a metà serata: la zuppa inglese è un dolce che soddisfa veramente i gusti di tutti, per la raffinatezza del suo gusto e la sua delicatezza.
Per prepararlo dovremo pensare di lavorare per fasi: la prima per la preparazione del pan di spagna e l’altra per la crema.
Vediamo prima che cosa ci occorrerà per preparare la zuppa inglese.
Ingredienti (x 4 persone)
per il pan di spagna:
150 g di zucchero
4 cucchiai di farina
6 uova
la scorza grattuggiata di un limone
burro q.b.
per la crema:
8 tuorli d’uovo
100 g di zucchero semolato
100 g di zucchero a velo
1 lt di latte
per lo sciroppo:
Liquore alkermes q.b.
acqua q.b
40 g di zucchero
Preparazione
Fase 1: Il pan di Spagna
Per preparare la base della nostra ricetta ovvero il Pan di Spagna dovete separare i tuorli dagli albumi. Dapprima sbattete energicamente in un piatto i vostri tuorli con lo zucchero fino a farli diventare spumosi, poi montate a neve gli albumi in un altro contenitore.
A questo punto unite i due composti: versate gli albumi delicatamente mescolando dal basso verso l’alto per non smontarli, quando il composto sarà ben amalgamato unirete la farina setacciata e la scorza di limone grattuggiata. Versate il composto in una teglia imburrata e infornate a forno caldo per 40 minuti circa, facendo attenzione a non aprirlo per evitare dispersioni di calore.
Fase 2: la crema
Nel frattempo che il nostro Pan di Spagna cuoce prepariamo la crema per la zuppa inglese.
Mescolate energicamente i tuorli con lo zucchero in un pentolino, aggiungete a poco a poco il latte riscaldato mescolando continuamente per evitare la formazione di grumi, finchè la crema non raggiungerà la giusta consistenza.
A questo punto, quando il vostro Pan di Spagna sarà cotto, dovrete dividerlo in due e bagnare ogni metà con uno sciroppo preparato con un po di liquore alkermes, acqua e 40 g di zucchero.
Ricoprite ora il primo strato di pan di Spagna con la crema preparata, e coprite con un l’altro strato di Pan di Spagna inzuppato. Potete anche aggiungere sopra una spolverata di cacao e mettere in frigo per almeno 3 ore.
Servite freddo con un po di panna montata e un buon bicchiere di Vermentino Doc di Sardegna!
Ma che bontà!
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Oggi accontentiamo gli amanti del pesce e prepariamo insieme un piatto leggero e salutare: i filetti di orata al Vermentino Doc di Sardegna.
E’ una ricetta molto semplice da preparare, alla portata di tutti e soprattutto diversa dal solito: l‘orata è un pesce dal gusto molto delicato, perfetta se cucinata bollita o alla piastra ma veramente gustosa se insaporita con il nostro Vermentino Doc, che gli conferisce quella nota speziata che ne arricchisce il suo sapore.
Pronti? Iniziamo a preparare gli ingredienti.
Ingredienti (x 2/4 persone)
2 orate grandi
200 g c.a. di pomodorini ciliegini
prezzemolo tritato
due o tre cucchiai di olio extravergine d’oliva Atzeni
sale q.b
2 spicchi d’aglio
farina
un paio di olive nere
1 bicchiere di Vermentino Doc Atzeni
Preparazione
Sfilettate le orate: tenendo il pesce per la coda dovrete tenere un coltello con l’altra mano e raschiare l’orata a partire dal basso verso l’altro, poi lavarla sotto l’acqua corrente.
A questo punto dovrete liberarla dalle interiora, dunque procedete ad incidere il ventre del pesce partendo dalla parte posteriore e in tutta la sua lunghezza. Liberatelo dalle viscere, eliminate anche le branchie e la lisca dietro la testa, lavate nuovamente il pesce sotto l’acqua.
Ora per ottenere i filetti di pesce dovrete incidere la pelle dalla parte dorsale: partite dalle branchie e scendete con il coltello verso il basso, poi fate la stessa cosa dall’altra parte capovolgendo il pesce. Eliminate la pelle praticando un incisione tra pelle e filetto e tirandola manualmente. Ora avrete ottenuti i filetti pronti da cucinare.
In un tegame ampio e basso, fate soffriggere in due o tre cucchiai di olio extravergine d’oliva Atzeni due spicchi d’aglio fino a doratura, poi infariniamo a parte i nostri filetti e aggiungiamoli al soffritto, di seguito saliamo e aggiungiamo i pomodorini tagliati a metà, prezzemolo tritato, le olive nere e ad ultimo un bicchiere di Vermentino Doc di Sardegna.
Giriamo i nostri filetti di orata, abbassiamo la fiamma e completiamo la cottura facendoli cuocere per 10/15 minuti.
Et voilà! Il nostro secondo piatto è in tavola, non dimenticate di gustarlo con il Vermentino Doc di Sardegna!
Buon Appetito!
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Oggi vi proponiamo un piatto tipico della Sardegna, in particolare della zona della Barbagia, stiamo parlando del Pane Frattau: si tratta di una ricetta che utilizza come base il pane carasau, meglio conosciuto come carta da musica, a cui si aggiunge l‘uovo e il condimento di sugo e pecorino.
Secondo la tradizione in origine il Pane Frattau era una ricetta con cui si cercava di ricomporre i vari pezzi rotti del pane carasau dandogli appunto compattezza con il condimento e impiattandolo.
La nostra ricetta è una variante che si è diffusa in seguito e con l’aggiunta dell’uovo rende il Pane Frattau perfetto come piatto unico, sostanzioso e gustoso allo stesso tempo. Vediamo come prepararlo.
Ingredienti (x 2 persone)
Preparazione
Iniziate a preparare il sugo: in una casseruola fare riscaldare due o tre cucchiai di olio extravergine d’oliva Atzeni, soffriggette la cipolla tritata e l’aglio fino a doratura, versate a questo punto la passata di pomodoro, abbassate la fiamma e lasciate cuocere una ventina di minuti. Verso fine cottura aggiungete un po di pepe e di basilico macinato.
Preparate ora un brodo di carne, se preferite anche vegetale. Quando il brodo sarà pronto, aiutandovi con una schiumarola, immergerete per pochi secondi ad una ad una le fette del pane carasau nel brodo bollente.
A questo punto dovrete creare tre strati in una pirofila alternando ogni volta la fetta di pane carasau bagnato nel brodo, il sugo e il formaggio: iniziate quindi dal fondo della vostra teglia in cui metterete il pane carasau inumidito, sopra aggiungerete il sugo, il pecorino e il grana grattugiati e così via per altri due strati.
Ora agiungete l’uovo sopra la vostra composizione: potete cuocerlo dapprima in camicia, scolarlo bene e disporlo sopra gli strati di pane carasau o in alternativa versarlo crudo al centro ed poi infornare a 180° per 10/15 minuti lasciando gratinare…a voi la scelta! Sarà comunque una delizia!
Che vino abbinare al Pane Frattau?
Ad un piatto dai sapori intensi come il Pane Frattau si abbina molto bene un vino rosso corposo come il Cannonau Doc di Sardegna.
Il Cannonau Doc è uno forte e deciso, l’accompagnamento perfetto per i formaggi stagionati e le carni, si sposerà dunque a meraviglia con il nostro piatto, un vero concentrato dei sapori tipici della tradizione sarda.
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Oggi vi vogliamo proporre una specialità tipica della cucina sarda, il cinghiale al Cannonau.
Sappiamo bene che il vino rosso si abbina perfettamente alle carni, quale modo migliore dunque di assaporare un ottimo brasato di cinghiale se non accompagnandolo in cottura ad un buon bicchiere di Cannonau Doc di Sardegna?
La preparazione della nostra ricetta richiede una marinatura della carne dal giorno prima, non è dunque il classico piatto da fare all’ultimo minuto. ma niente paura: con un po’ di organizzazione potrete proporre uno spettacolare piatto ai vostri ospiti!
Mettiamoci all’opera!
Ingredienti ( x 4/6 persone)
1 kg di carne di cinghiale
1 lt di vino Cannonau
aceto q.b.
carota q.b
sedano q.b.
1 cipolla
1 pomodoro secco
1 spicchio d’aglio
sale q.b
pepe q.b.
alloro q.b
olive sarde al finocchieto
2/3 cucchiai di olio extra vergine d’oliva Atzeni
Preparazione
Fase 1: la marinatura
Il primo passaggio della nostra ricetta prevede di marinare la carne di cinghiale dalla notte prima: tagliatela a tocchetti come per preparare uno spezzatino, e immergetela in un contenitore con aglio, cipolla, alloro, vino cannonau, sedano, carota e pepe. Coprite e lasciate marinare tutta la notte.
Fase 2: la cottura
Il giorno seguente togliete la carne dalla terrina, separandola dagli altri ingredienti ma avendo cura di conservare la marinata. Prendete un tegame capiente e rosolate in due o tre cucchiai d’olio extravergine Atzeni un trito di cipolla, sedano a tocchetti e pomodoro secco a pezzi, una o due foglie di alloro e prezzemolo.
A questo punto potete aggiungere la carne, mescolandola al resto degli ingredienti, coprite con un coperchio e cuocete il tutto a fuoco vivo per circa 40 minuti.
A metà cottura abbassate la fiamma e versate uno o due cucchiai della vostra marinata, aggiustate di sale, aggiungete un po di pepe e completate la cottura.
Ora potete aggiungere le olive al finocchietto e lasciar insaporire ancora per qualche minuto.
Spegnete e gustate il vostro cinghiale al cannonau con un buon bicchiere di Cannonau Doc di Sardegna!
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Oggi vi proponiamo una deliziosa ricetta che accontenterà sicuramente i palati dei più golosi!
Stiamo parlando di un dolce a cui non si può dire di no, il tiramisù! La nostra versione è quella con i savoiardi o pistoccus, i tipici biscotti sardi friabili e gustosi che per la loro morbidezza si rendono perfettamente adatti come base per il tiramisù.
Mettiamoci al lavoro!! Ecco cosa ci servirà per preparare il nostro tiramisù con i savoiardi:
Ingredienti (per 6 persone)
1 confezione di biscotti savoiardi (400g)
3 uova
500 g di mascarpone
3 cucchiai di zucchero
3 cucchiai di cacao
200 ml di caffè
Procedimento
Separate i tuorli dagli albumi: in un contenitore mescolate energicamente lo zucchero con i tuorli fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo di colore chiaro. A questo punto aggiungete il mascarpone a cucchiaiate mescolando bene fino a farlo amalgamare al resto del composto, dovrete ottenere una crema soffice.
In un altro contenitore montate a neve gli albumi fino a farli divenire soffici e spumosi, incorporateli a questo punto delicatamente alla crema precedentemente ottenuta, facendo attenzione a fare dei movimenti dal basso verso l’alto per non “smontare” il composto. La nostra crema al mascarpone è pronta.
Ora versate il caffè in un contenitore possibilmente largo, zuccheratelo e bagnate i biscotti savoiardi inzuppandoli nel caffè.
Ora dovrete alternare in una pirofila capiente uno strato di biscotti ed uno di crema al mascarpone: iniziate a disporre nel fondo i vostri savoiardi inzuppati di caffè, ricopriteli con uno strato abbondante di crema e spolverizzate sopra uno strato generoso di cacao. Continuate con questa procedura per fare gli altri strati finchè non finirete i biscotti e la crema!
Se preferite potete disporre sul fondo della pirofila un fondo di crema prima di mettere il primo strato di biscotti!
Ora il nostro tiramisù ai savoiardi è pronto! Copriamo con carta d’alluminio e riponiamo in frigorifero.
Gustate il vostro dolce con un buon bicchiere di Vermentino Doc di Sardegna, che con il suo aroma delicato e fruttato si sposerà alla perfezione con il gusto del vostro tiramisù!
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Oggi vi vogliamo dare una ricetta di un primo piatto tipico della Sardegna, in particolare della zona della Barbagia, i famosi culurgiones, ravioli di patate e menta che si possono trovare in tantissime varianti.
I culurgiones detti anche culurxionis hanno una inconfondibile forma di spiga data da una lavorazione manuale della pasta a base di farina e acqua.
Nella nostra versione utilizzeremo un ripieno di patate e menta e condiremo i culurgiones con burro e salvia.
Vediamo come prepararli!
Ingredienti:
Per l’impasto:
300 g di farina di grano duro
1 dl di acqua
1 cucchiaio di sale
Per il ripieno:
1 kg di patate rosse
6-7 foglie di menta
300 g di pecorino fresco
2 spicchi d’aglio
Preparazione
Fase 1: il ripieno
Prima di preparare la pasta per i vostri Culurgiones iniziate a preparare il ripieno: sbollentate le patate, una volta cotte scolatele e riducetele a purea con una forchetta all’interno di una terrina, in cui aggiungerete anche le foglie di menta e l’aglio accuratamente tritati e l’olio. Aggiungete ora anche il pecorino, amalgamate bene fino ad ottenere un composto omogeneo e lasciate riposare in frigorifero.
Fase 2: l’impasto
Ora dovrete preparare la pasta per i Culurgiones: su un piano lavorate energicamente la farina, l’acqua e il sale fino ad ottenere un impasto elastico abbastanza da stendere in foglie sottili.
Una volta ottenute le vostre sfoglie di circa 3-4 mm di spessore, ritagliatene dei piccoli dischi. All’interno di ognuno metterete una noce del vostro composto e chiuderete il tutto facendo attenzione a chiudere bene i bordi, uno alla volta, ed aiutandovi con la punta delle dita. Cercate di dargli quella forma ondulata che fa tanto rassomigliare il Culurgiones ad una spiga.
Fase tre: cottura e condimento
Ora potete cuocere i vostri Culurgiones in acqua bollente salata per 5 minuti circa, fino a quando non saranno venuti a galla.
Fate sciogliere in una padella il burro aggiungendo un po di salvia, mescolate e versate la salsetta sui Culurgiones.
Aggiungete una spolverata di parmigiano..e il nostro piatto è pronto!!
Buon Appetito!
Che vino abbiniamo ai Culurgiones?
Ad un piatto tipico e casereccio come i Culurgiones non possiamo che abbinare un vino altrettanto caratteristico e dal gusto forte e deciso come il Cannonau Doc di Sardegna!
Servite il Cannonau Doc alla temperatura di 18 ° e servitelo con un piatto fumante di Culurgiones!
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I sapori del mare, il gusto autentico della tradizione sarda in un unico piatto: gli spaghetti ai ricci di mare.
Oggi vogliamo proporvi questa succulenta ricetta, molto semplice da preparare e davvero ricca di gusto: i ricci di mare potrete trovarli al mercato ittico o nei tradizionali chioschi lungomare, e potrete acquistarli interi o già puliti e racchiusi in bicchierini di plastica o vetro, da consumare ovviamente entro 24 h.
Vediamo come preparare un buon piatto di spaghetti ai ricci di mare!
Ingredienti (x 4 persone)
400 g di spaghetti n.5
100 g di ricci di mare ( due vasetti piccoli)
prezzemolo tritato
2 spicchi d’aglio
3/4 cucchiai di olio extravergine d’oliva Atzeni
sale q.b.
peperoncino q.b.
Preparazione
Se decidete di acquistare i ricci interi dovrete pulirli servendovi di un paio di guanti, forbici per aprirli a metà facendo pressione al centro, e poi dovrete servirvi di un cucchiaino per mettere da parte il contenuto, facendo in modo di eliminare eventuali impurità.
In un tegame scaldate tre o quattro cucchiai di olio extravergine d’oliva Atzeni e fate rosolare 2 spicchi d’aglio sbucciati fino a doratura e un po’ di peperoncino sminuzzato, poi spegnete la fiamma e togliete lo spicchio d’aglio.
Cuocete gli spaghetti in abbondante acqua salata, avendo cura di scolarli al dente: a questo punto versateli nel tegame unendoli al soffritto, riaccendete la fiamma, aggiungete agli spaghetti un po di prezzemolo tritato e uno o due cucchiai dell’acqua salata della pasta, mescolate 2 o 3 minuti a fiamma bassa e spegnete.
Ora potete aggiungere i vostri ricci di mare agli spaghetti, mescolando bene.
Se preferite potete riaccendere la fiamma mentre mescolate i ricci con gli spaghetti, ma attenzione: i ricci non richiedono cottura, dunque mescolate molto rapidamente a fiamma bassissima, giusto il tempo di far insaporire il nostro piatto con il gusto dei ricci di mare!
Che vino abbiniamo ai ricci di mare?
Senza dubbio con un piatto dai sapori di mare così caratteristici si accompagna perfettamente un buon vino bianco frizzante come il Vermentino Doc di Sardegna.
Il Vermentino Doc servito fresco alla temperatura ideale di 8-12° è l’abbinamento ideale per esaltare il gusto dei nostri spaghetti ai ricci di mare.
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Il gattuccio è un pesce della famiglia degli squali molto utilizzato in Sardegna per preparare un piatto tipico molto gustoso, Sa Burrida.
Il Gattuccio alla Cagliaritana o Burrida si prepara con una salsa composta dallo stesso fegato del pesce, noci e aceto e può essere servito sia come antipasto che come secondo piatto.
La Burrida è un piatto da gustare freddo, particolarmente consumato nel periodo delle Feste.
Vediamo quali sono gli ingredienti per preparare la Burrida alla Cagliaritana.
Ingredienti (x 4 persone)
2 gattuccci
250 gr di noci sgusciate
2 spicchi d’aglio
1 cipolla
1 bicchiere d’olio extravergine d’oliva Atzeni
2 bicchieri di aceto di vino bianco
3-4 foglie di alloro
sale q.b
Preparazione
Fase 1. pulitura del pesce
Lavate e spellate i gattucci di mare, poi privateli delle interiora e mettete da parte il fegato, che vi servirà per preparare la salsa. Tagliate il pesce a piccoli tranci e fateli bollire in acqua bollente salata con 3-4 foglie di alloro.
Fase 2: preparazione della salsa
Ora dovrete preparare la salsa in cui poi andrà immerso il nostro gattuccio.
Sminuzzate le noci con un mortaio e tenetele da parte.
Fate un soffritto di cipolla e aglio, aggiungete i fegatini del pesce e lasciate rosolare. Aggiungete ora le noci precedentemente preparate, mescolate il tutto fino a far amalgamare bene gli ingredienti.
Ora potete aggiungere l’aceto, un po di sale e far bollire ancora qualche minuto.
Ora spegnete la fiamma e aggiungete il vostro gattuccio bollito alla salsetta così preparata, mescolate bene in modo che il pesce sia ben coperto dalla salsa.
Fate sfreddare e conservare in frigorifero almeno un giorno prima di servirlo!
Sentirete che delizia!
Quale vino abbiniamo alla Burrida?
Un piatto di mare così succulento si sposa benissimo con un vino bianco frizzante come il Vermentino Doc di Sardegna: il suo gusto secco e gradevole esalta il gusto deciso e intenso della Burrida alla Cagliaritana.
Provare per credere..il vostro palato ringrazierà!
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