Ecco per voi la ricetta di un’altro delizioso dolce del periodo Carnevalesco: i brugnoli di ricotta o castagnole.
I brugnoli o brugnolusu in sardo sono delle palline fritte a base di ricotta o formaggio fresco che vengono chiamate anche castagnole perchè appunto la loro forma tondeggiante richiama quella delle castagne.
Si tratta di un dolce molto diffuso nella tradizione dolciaria sarda e preparato originariamente soprattutto nel periodo Pasquale, ma ora, insieme alle zeppole e ai fatti fritti, è uno dei dolci tipici del Carnevale Sardo.
Vediamo allora cosa ci servirà per la nostra gustosissima ricetta!
Ingredienti
600 g di ricotta fresca
300 g di zucchero semolato
200 g di farina
1 bicchierino di acquavite ( o fil’e ferru)
2 uova intere e 2 tuorli
1 bustina di vanillina
1 bustina di lievito per dolci
la scorza grattuggiata di due arance o due limoni
zafferano
un pizzico di sale
zucchero (per decorare)
olio per friggere
Preparazione
In una terrina amalgarmate la ricotta dopo averla schiacciata bene con una forchetta al resto degli ingredienti, tranne la farina: dunque unite dapprima lo zucchero alla ricotta mescolando per bene, poi aggiungete le due uova sbatutte e le altre due intere, amalgamate bene.
Ora potete aggiungere la bustina di lievito per dolci, lo zafferano, la scorza grattuggiata delle arance ( o di due limoni se preferite): lavorate bene l’impasto fino a far amalgamare bene tutti gli ingredienti. Versate a questo punto la farina, mescolate nuovamente finchè non avrete ottenuto un composto liscio ed omogeneo, fate riposare per almeno mezz’ora.
Trascorso il tempo di riposo del vostro impasto potete passare alla frittura: formate con le mani o aiutandovi con un cucchiaio delle palline di impasto e gettatele nell’olio caldo.
Giratele ogni tanto nell’olio in modo che cuociano uniformemente e toglietele solo quando avranno assunto un colore dorato-rossastro, scolatele bene e cospargetele di zucchero semolato!
Gustate i vostri brugnoli ancora caldi e accompagnateli ad un buon bicchiere di Vermentino
Doc di Sardegna frizzante, servito preferibilmente alla temperatura di 8-12 °
Conoscete un modo migliore per festeggiare il Carnevale? Buon Appetito!
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Che ne dite di preparare un buon dolce leggero e dal gusto delicato?
Non c’è niente di meglio di una bella fetta di torta di mele a colazione, a merenda o per chiudere un pasto in bellezza!
La preparazione è davvero semplice e veloce, alla portata di tutti, il tipico dolce insomma da fare all’ultimo minuto all’arrivo degli ospiti!
Che aspettiamo allora? Mettiamoci all’opera per prepararla…ecco che cosa ci servirà:
Ingredienti (x 4-6 persone)
2 mele gialle grandi
limone
50 g di burro
80 g di zucchero
1 bustina di vanillina
mezza bustina di lievito per dolci
100 g di farina
2 uova
Preparazione
Lavate le mele e tagliarle a fettine avendo cura di togliere il torsolo. Versate gli spicchi in un pentolino aggiungendo due cucchiaini di zucchero e il succo di un limone e fate cuocere a fuoco lento.
Nel frattempo in una terrina versate le uova, la farina setacciata, lo zucchero rimanente, la bustina di vanillina, il burro sciolto ed infine il lievito per dolci. Mescolate con cura tutti gli ingredienti fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo.
Appena le mele in cottura si saranno ammorbidite potrete spegnere la fiamma, lasciar sfreddare qualche minuto e versare nel vostro impasto mescolando per bene finché non si saranno perfettamente amalgamate al resto degli ingredienti.
Imburrate una tortiera e versate il vostro impasto cercando di distribuirlo omogeneamente muovendo la tortiera da sinistra verso destra e viceversa. Livellate la superficie con una spatola di legno in modo che a cottura completata uniforme.
Riscaldate il forno a 180° e cuocete la torta per circa trenta minuti. Per verificare che la vostra torta di mele sia cotta e non rimanga cruda all’interno fate la prova dello stuzzicadenti: a metà cottura aprite il forno e infilate uno stuzzicadenti o uno spiedino all’interno della torta, se rimarrà asciutto la torta sarà pronta da sfornare!
A cottura ultimata spolverate la vostra torta di mele con zucchero a velo, e gustate con un buon bicchiere di Vermentino Doc di Sardegna, delicato e fruttato, perfetto per il vostro dolce!
Facile no? Da consigliare anche agli amici!
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Eccoci pronti a suggerirvi una nuova sfiziosa ricetta: oggi abbiamo pensato ad un antipasto di mare che si potrebbe servire anche come secondo piatto, stiamo parlando delle cozze gratinate.
E’ un piatto leggero, gustoso e veloce da preparare: il segreto della bontà delle cozze gratinate risiede nel loro ripieno, nel quale noi aggiungeremo un tocco in più, quello del pomodoro per rendere più saporite.
Mettiamoci all’opera e vediamo che cosa dovremo utilizzare per preparare le cozze gratinate al pomodoro.
Ingredienti (x 4 persone)
1 kg di cozze
250 g di pomodori maturi
80 g di pane grattugiato
1 spicchio d’aglio
2 cucchiai di olio extravergine d’oliva Atzeni
1 mazzetto di prezzemolo
1 piccola cipolla
sale e pepe q.b.
Preparazione
Pulite le cozze, lavandole accuratamente sotto l’acqua ed eliminando la “barbetta” ossia il filamento non commestibile che dovrete letteralmente strappare con le mani. Con un coltello raschiate la superficie per provarla di eventuali residui e incrostazioni, risciacquare nuovamente sotto l’acqua corrente.
Ora potete procedere alla cottura per far schiudere le cozze: adagiatele in una pentola senza condimento e senza coperchio a fuoco vivo fino a farle aprire. Filtrate l’acqua di cottura.
A questo punto preparate il ripieno per le vostre cozze: in un piatto fondo mescolate il pangrattato, l’aglio, la cipolla e il prezzemolo accuratamente tritati, la polpa dei pomodori e due cucchiai di olio extravergine d’oliva Atzeni per amalgamare il composto, poi salate e pepate.
Private le cozze ormai raffreddate del coperchio superiore e riempite con il vostro composto la parte inferiore della cozza contenente il mollusco.
Disponete le cozze su una teglia ricoperta di carta da forno e fate gratinare a 190° per circa 15 minuti, finché non saranno dorate.
Accompagnate con un bicchiere di Vermentino Doc di Sardegna le vostre cozze gratinate al pomodoro saranno perfette come aperitivo o un delizioso antipasto per allietare gli ospiti!
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Oggi vi vogliamo illustrare una delle operazioni principali della coltivazione della vite: la potatura.
Si parla tanto di buona annata e il buon vignaiolo spera sempre in una vendemmia sicura, ma il segreto di una buona produzione risiede proprio nella potatura.
Per semplificare il discorso ai non addetti ai lavori ricordiamo che le principali operazioni che si svolgono durante la coltivazione della vite sono:
La potatura a Gennaio
la potatura verde in Aprile-Maggio
la vendemmia a Settembre
Ma cosa si intende esattamente per potatura?
Si tratta semplicemente di un’operazione di ripristino dell’equilibrio della pianta, la cui parte aerea dovrà essere proporzionata a quella delle radici in modo da permettere alla linfa di scorrere in maniera uniforme e far sì che la pianta sviluppi i suoi frutti e si abbia una produzione eccellente.
Quanti tipi di potatura esistono?
La potatura si può distinguere in: potatura di allevamento, potatura secca (o invernale) e potatura verde (o estiva).
La potatura di allevamento è detta anche di formazione, infatti si tratta di un’ operazione di potatura della vite che riguarda i primi tre anni di vita, in cui si dovrà imprimere alla pianta quella forma che alla fine del terzo anno sarà determinante ai fini della produzione.
La potatura secca invece è quella invernale ed è la fase della potatura determinante per la qualità dell’uva, in cui si controlla che la pianta mantenga lo sviluppo assegnatole nello spazio, di qui la verifica dei ceppi, i cui tagli si dovranno evitare nelle giornate di gelo per fare in modo che la pianta non ne risenta, indebolendosi.
La potatura verde o estiva è tipica della stagione più calda, avviene infatti tra la fine della Primavera e l’inizio dell’estate ed è la fase in cui è necessario operare dei tagli e un riequilibrio delle piante più rigogliose per ridimensionare gli spazi, ottimizzando la forma della piante e dunque la produzione.
Una buona potatura e la salubrità dei nostri vitigni, resa possibile dai venti persistenti delle colline della Trexenta, ci assicurano una buona produzione di Vini Doc.
E’ quasi Carnevale…vi abbiamo proposto finora alcune ricette tipiche di questo festoso periodo, come le Zeppole e le Chiacchere, ma non possiamo dimenticarci dei Fatti fritti, le ciambelle fritte che in Sardegna si preparano appunto in occasione del Carnevale.
I Fatti Fritti o Parafrittus in sardo richiedono varie fasi di preparazione, tra queste la più importante è sicuramente la lievitazione: a questo proposito vi consigliamo di lavorare l’impasto in un ripiano asciutto e all’interno di una stanza priva di correnti d’aria o di umidità
Ecco cosa ci servirà per preparare i nostri Fatti Fritti:
Ingredienti ( x 6-8 persone)
1 kg di farina
100 g di lievito di birra
100 g di zucchero
4 uova
1/2 litro di latte
50 g di burro
la scorza grattugiata di 2 arance e di un limone
1 bicchiere di acquavite
zucchero per decorare
olio per friggere
Preparazione
Sciogliete il lievito di birra nel latte intiepidito, poi versate in un recipiente lo zucchero e le uova.
Impastate con le mani inumidite, poi aggiungete a poco a poco la farina e gradualmente il latte in cui avete sciolto il lievito.
Ora sciogliete il burro in un pentolino, fate raffreddare leggermente e aggiungete al resto degli ingredienti insieme alla scorza grattugiata dei limoni e delle arance, ad ultimo versate un bicchierino di acqua vite.
Lavorate energicamente l impasto per almeno 15 minuti, dopodiché copritelo con un panno ed una coperta di lana e lasciatelo lievitare due ore e mezza circa in un luogo asciutto e privo di correnti d’aria, in modo da favorire la lievitazione.
Dopo che l’impasto sarà lievitato dovrete lavorarlo per dividerlo in tante piccole ciambelle da disporre sul tavolo in un panno, dovrete coprirle e lasciarle lievitare ancora per un’altra mezz’ora.
Quando saranno lievitate completamente potrete iniziare a friggere: riscaldate bene l’olio in una padella capiente e friggete i vostri fatti fritti da una parte e dall’altra aiutandovi con un cucchiaio di legno finché non saranno dorati.
Scolateli in carta assorbente e cospargeteli di zucchero da entrambi i lati: ora potete gustarli.
Accompagnateli con un buon bicchiere di vino bianco frizzante, l’ideale è il Vermentino Doc di Sardegna, un ottimo connubio per il vostro palato!
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Solitamente quando si parla di carbonara si immagina il saporitissimo piatto di pasta cucinata con le uova e la pancetta, un primo ricco e sostanzioso per chi non si accontenta della solita minestra!
Oggi invece imparerete a preparare una variante più leggera della carbonara tradizionale, che sostituisce alla pancetta i frutti di mare ed i crostacei, e sarà sicuramente apprezzata dagli amanti del pesce, e non solo!
Vediamo che cosa ci servirà per preparare un buon piatto di carbonara di mare.
Ingredienti (x 4 persone)
400 g di spaghetti di pasta fresca
200 di polpa di cozze
200 g di vongole sgusciate
100 g di tonno affumicato
100 g di spada affumicato
100 g di gamberetti già sgusciati
1 cipolla
3 cucchiai di olio extravergine d’oliva Atzeni
1 spicchio d’aglio
un uovo
50 g di parmigiano grattugiato
sale q.b.
prezzemolo q.b.
1/2 bicchiere di vino bianco
Preparazione
Tritate finemente la cipolla e fate imbiondire in due o tre cucchiai di olio extravergine d’oliva Atzeni insieme ad uno spicchio d’aglio.
Aggiungete il tonno e il pesce spada affumicato tagliati a listarelle, i gamberetti sgusciati e sfumate con mezzo bicchiere di vino bianco, lasciate cuocere una decina di minuti.
Ora potete aggiungere le cozze e le vongole, il prezzemolo tritato, aggiustate di sale e lasciate cuocere per 10/15 minuti a fiamma bassa. Nel frattempo cuocete gli spaghetti in abbondante acqua salata, scolate al dente e uniteli al resto degli ingredienti, aggiungete un cucchiaio di acqua salata della pasta e finite di cuocerli insieme al condimento. Spegnete la fiamma.
In un piatto sbattete un uovo con il parmigiano e versate sulla pasta, accendendo nuovamente la fiamma per far insaporire il tutto. Spegnete e servite la vostra carbonara di mare con una spolverata di parmigiano e un po di pepe macinato.
Abbinate ad un bicchiere fresco di Vermentino Doc di Sardegna alla temperatura di 8-12° gradi.
Buon Appetito!
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Avete mai sentito parlare del Vino da Meditazione?
Immaginate un momento di relax, magari davanti al camino con un buon libro oppure al tramonto di una sera d’estate: il Vino da Meditazione è il compagno ideale in queste occasioni!
Dal sapore dolce e avvolgente, il Vino da Meditazione è perfettamente indicato per essere sorseggiato nei fuori pasto, come per offrire una piacevole esperienza sensoriale che si accompagna a momenti di pura riflessione.
In realtà il Vino da Meditazione si definisce anche Vino da conversazione, proprio perché si presta molto bene ad essere gustato in momenti di relax, appunto anche durante una piacevole conversazione, non necessariamente durante i pasti.
Sarebbe molto riduttivo parlare del Vino da Meditazione come un vino “da dolce“: sicuramente le sue note fruttate lo rendono il compagno perfetto per un buon dessert, ma le sue caratteristiche vengono messe in risalto molto bene anche con altri cibi, da consumare il pomeriggio o all’ora dell’aperitivo.
Ecco un esempio di un buon vino da meditazione e qualche consiglio per abbinarlo al meglio.
Il Monica Doc di Sardegna è un vino rosso con profumi di ribes e mirtillo dai sentori floreali che lo rendono perfetto come vino da meditazione, da gustare a fine pasto o fuori pasto davanti ad un buon aperitivo.
E’ un vino sapido che si accosta molto bene alle carni ma è perfetto anche in abbinamento ai formaggi e affettati magri.
Il Monica di Sardegna è un vino da meditazione perfetto per l’ora dell’aperitivo: vi suggeriamo di gustarlo davanti a un buon antipasto di terra, composto di salumi e formaggi.
Un buon bicchiere di Monica si gusta alla temperatura ideale di 18° e si sposa alla perfezione con i formaggi stagionati o a pasta molle, un classico è il suo abbinamento con il pecorino sardo, la provola o il dolce sardo.
Buona meditazione!
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Tra le specialità che la tradizione sarda ci offre non possiamo dimenticare i dolci tipici, tra questi le Seadas, un vero e proprio concentrato di gusto ottenuto grazie ad un perfetto connubio tra il dolce e il salato.
Le Seadas o Sebadas sono infatti dei dolci ottenuti da un impasto a base di farina e strutto, suddiviso in dischi sottili, all’interno dei quali si dispone il formaggio pecorino, poi fritti e cosparsi di zucchero e miele.
Il nome Seadas infatti deriverebbe dalla parola ” seu” che in sardo significa grasso, proprio per indicare la lucentezza tipica di questi dolci, conferitagli dal miele e dallo zucchero.
Si tratta di un dolce tipico della tradizione sarda che ha riscosso successo il tutto il mondo, possiamo infatti trovarlo nella maggior parte dei supermercati pronto da friggere o nei negozi di prodotti tipici, ma perché non provare a a realizzarle con le nostre mani?
Per la nostra ricetta ci occorreranno:
Ingredienti ( x 4 persone)
500 g di farina
50 g di burro o strutto
400 g di pecorino fresco
sale q.b.
scorza di limone o arancia grattugiata
olio per friggere
3 uova
zucchero
miele
Preparazione
Fase 1: l’impasto
Per preparare l’impasto delle Seadas disponete su un piano la farina a fontana, al centro versate le uova, un pizzico di sale e un po d’acqua leggermente intiepidita.
Mescolate gli ingredienti con le mani inumidite, aggiungete poi all’impasto il burro o lo strutto e continuate a lavorare l’impasto fino a farlo diventare liscio ed omogeneo.
A questo punto dategli la forma di una palla e lasciatelo riposare almeno 30 minuti in frigorifero.
Fase 2: il ripieno
Una volta che avrete fatto riposare il vostro impasto per mezz’ora dovrete stenderlo e riempirlo: per il ripieno useremo il formaggio pecorino a scaglie, la scorza grattugiata di limone o arancia e un pizzico di zucchero.
Ora stendete la vostra pasta e ricavatene dei dischi sottili, che potrete ottenere semplicemente utilizzando un coppapasta: a questo punto siamo pronti a riempirli con il nostro composto.
Chiudete i vostri dischi sovrapponendoli a due a due e sigillatene bene i bordi spennellandoli con l’albume d’uovo per evitare che si aprano durante la cottura. Siamo pronti per friggere!
Fase 3: la frittura
A questo punto scaldate abbondante olio e friggete le vostre Seadas finché non diventeranno dorate.
Scolatele su carta assorbente e servitele calde cospargendole di miele e zucchero, ora potete gustare il vostro capolavoro!
………………..E il vino?
Cosa c’è di meglio di un bicchiere di vino per accompagnare un dolce così prelibato come le Seadas?
Il nostro consiglio è di abbinare un vino bianco secco come il Vermentino di Sardegna DOC, che si sposa perfettamente con i sapori intensi del nostro dolce.
Il Vermentino DOC è un vino gradevole al palato, che, servito alla temperatura ideale di 8-12 °, con il suo gusto delicato ma leggermente acidulo si accompagnerà molto bene alle tipiche Seadas sarde.
Provare per credere!
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Oggi vi proponiamo una ricetta semplice e veloce ma allo stesso tempo sfiziosa: le mozzarelline fritte, ideali per un aperitivo diverso dal solito o un antipasto goloso.
Le mozzarelline fritte richiedono al massimo mezz’ora di preparazione e soprattutto accontentano davvero i gusti di tutti!
Per prepararle ci serviranno pochi ingredienti, è un piatto dunque anche economico, oltre che perfetto per un ogni occasione.
Mettiamoci subito al lavoro..ecco cosa ci servirà:
Ingredienti (x 4 persone)
Preparazione
Scolate bene le mozzarelline. Prendete due piatti: in uno sbattete energicamente le uova con il latte, nell’altro mettete il pangrattato con un pizzico di sale.
Ora non dovrete far altro che “impanare” le vostre mozzarelline: passatele dapprima nel piatto del latte con le uova molto velocemente e dopo impanatele nel pangrattato, facendo attenzione che aderisca bene alle superficie delle mozzarelline.
In una padella capiente fate riscaldare una quantità di olio sufficiente a coprire le mozzarelline, poi procedete alla frittura, servendovi di una paletta bucata per rigirarle di tanto in tanto.
Quando avranno raggiunto un colore dorato saranno pronte: toglietele, scolatele in un foglio di carta assorbente da cucina e mangiatele calde!
Un consiglio? Accompagnatele con un buon bicchiere di Vermentino Doc di Sardegna..e l’aperitivo è servito!
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Oggi prepariamo un buon primo piatto di mare, leggero e gustoso allo stesso tempo: le linguine ai gamberoni.
La nostra ricetta prevede la preparazione del sugo, ma i gamberoni insaporiscono notevolmente qualsiasi tipo di pasta, dunque potete anche decidere di gustare le vostre linguine in bianco , senza aggiungere il pomodoro o i pelati.
Sarà ottima comunque!
Per preparare il nostro piatto di mare sarà meglio utilizzare i gamberoni freschi, ma anche quelli acquistati al banco surgelati andranno benissimo.
Vediamo come preparare il nostro sfizioso piatto! Mettiamoci al lavoro!
Ingredienti (per 4 persone)
400 g di linguine
12 gamberoni freschi
2 spicchi d’aglio
2/3 cucchiai di olio extravergine d’oliva Atzeni
una cipolla piccola
prezzemolo q.b.
1/2 bicchiere di Vermentino Doc di Sardegna
sale q.b.
pepe q.b.
12-15 pomodorini ciliegino ( o 6 pomodori pelati)
Preparazione
Iniziate a pulire i gamberoni: lavateli accuratamente sotto l’acqua, privateli della buccia esterna e mettete da parte le teste.
In un tegame ampio e basso iniziate a preparare il sugo: soffriggete in due o tre cucchiai di olio extravergine di oliva Atzeni l’aglio, la cipolla tritata e le teste dei vostri gamberoni. Ora aggiungete il vino bianco, i pomodorini tagliati a metà, il sale e lasciate sfumare per qualche minuto, per fare in modo che le teste dei gamberoni insaporiscano per bene il sugo.
A questo punto mescolate e aggiungete il resto dei gamberoni, amalgamandoli bene agli altri ingredienti.
Nel frattempo cuocete la pasta in acqua abbondante salata, scolatela al dente e terminate la cottura versandola dentro il vostro sugo con i gamberoni: aggiungete anche un cucchiaio di acqua salata della pasta, una manciata di prezzemolo, un po’ di peperoncino tritato.
Mescolate e cuocete ancora pochi minuti per far insaporire le linguine , spegnete la fiamma e gustate al dente.
Abbinate le linguine ai gamberoni ad un bicchiere di Vermentino Doc di Sardegna, secco e gradevole, servitelo alla
temperatura ideale di 8-12°.
Buon Appetito!
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