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I Vini Atzeni

La Sardegna è una terra ricca di tradizioni millenarie, tramandate per generazioni di padre in figlio e custodite gelosamente nella nostra terra.
Fare il vino, in Sardegna, è un'arte.

L'Azienda Agricola Atzeni sorge in Trexenta, una località sarda nella provincia di Cagliari. Il nostro podere, situato nel comune di Samatzai, costeggia la S.S. 128, la storica via di collegamento del cuore della Sardegna.
I nostri vini, provenienti da grappoli selezionati e raccolti rigorosamente a mano, rappresentano a pieno
l'orgoglio e il carattere della nostra terra.

Forte, deciso, orgoglioso delle proprie origini.

Azienda Agricola Atzeni

Le Pardule o Formagelle

Is Pardulas

Le buonissime Pardule o formagelle, dolce tipico sardo a base di ricotta e zafferano.

Oggi entriamo nel vivo della tradizione sarda proponendovi la ricetta delle famose Pardule o formagelle, dolci tipici della Sardegna, a base di ricotta e dal’inconfondibile odore di agrumi.

Le Pardule Sarde si gustano solitamente in occasione della Pasqua o del Natale, ma fanno da padrone nelle tavole sarde in ogni periodo dell’anno e spesso sono i dolci che rappresentano meglio la tradizione dolciaria della Sardegna.

Vediamo come procedere per preparare il nostro dolce.

 

 

Ingredienti (x 4/6 persone)

Per l’impasto:

250 g di farina

50 g di burro o strutto

150 ml di acqua

un pizzico di sale

 

Per il ripieno:

500 g di ricotta fresca

150 g di zucchero

80 g c.a. di farina setacciata

2 uova

1 bustina di zafferano

1 limone o arancia per la scorza

mezzo cucchiaino di lievito per dolci

 

Preparazione

Fase 1: L’impasto

Versate in una terrina la farina, lo strutto ( o burro) stemperato a temperatura ambiente, un pizzico di sale e mescolate.

Versate l’acqua un po alla volta per evitare la formazione dei grumi, mescolate bene all’impasto finché non raggiungerà una consistenza omogenea e liscia e riuscirete a staccarlo dal vostro contenitore.

Lavoratelo un po con le mani, fatene una palla che avvolgerete in un foglio di carta trasparente da cucina, lasciate riposare per almeno mezz’ora.

Fase 2: Il ripieno

A questo punto iniziate a preparare il ripieno per le vostre Pardule: mettete in una ciotola la ricotta, lavoratela con una forchetta e aggiungete ora lo zucchero, le uova, lo zafferano, mezzo cucchiaino di lievito per dolci, la scorza grattugiata di un limone o di un’arancia e mescolate il tutto. Aggiungete poco alla volta anche la farina rimanente dopo averla setacciata e mescolate con cura. Il vostro ripieno è pronto.

Ora dovrete stendere l’impasto e “creare” la forma delle vostre Pardule dopo averle riempite con il vostro ripieno.

Prendete in mano il vostro impasto: lavorate un pezzo per volta, stendendolo accuratamente su un piano con un mattarello ( o se la possedete una sfogliatrice) cercando di ottenere delle sfoglie sottili.

Ora dovrete ricavare dei dischi di pasta servendovi o di un coppapasta o di un bicchiere: potete riempire ogni disco con un cucchiaino del vostro ripieno e chiudere i vostri cerchi pizzicandone i bordi con le dita, come per creare delle punte di stelle, almeno cinque.

Una volta che avrete così preparato le Pardule potrete infornarle: riscaldate il forno a 170° e disponetele in una teglia con carta da forno facendole cuocere per 30/40 minuti, finché non saranno dorate.

Gustate le vostre Pardule con un buon bicchiere di Vermentino Doc di Sardegna: i suoi sentori fruttati e floreali si accompagnano alla perfezione all’aroma del nostro dolce tipico.  Un perfetto connubio di sapori!

Vermentino di Sardegna DOC Atzeni

Il Vermentino di Sardegna DOC Atzeni

 

Qui potete trovare il Vermentino di Sardegna DOC prodotto dalla nostra Azienda! 

 

 

Cannonau in pillole

Cannonau

Il Cannonau è stato definito il vitigno più antico del Mediterraneo

Antichi studi definiscono il Cannonau il più antico vitigno da vino del mondo: il ritrovamento dei primi noccioli attribuibili presumibilmente al vitigno di Cannonau in periodi precedenti al III secolo a.C., che avrebbe dovuto segnare le origini della viticoltura, fanno ipotizzare la nascita dell’arte della vinificazione in Sardegna.

Ancora oggi permangono dei dubbi sulle origini della vinificazione ma senza alcun dubbio il Cannonau rimane il vitigno-simbolo dell’Isola.

Anche le sue origini sarebbero incerte: si parla di un’importazione  avvenuta in Sardegna durante i 400 anni di dominazione spagnola ma oggi questa ipotesi sarebbe stata ampiamente smentita, si attribuisce infatti la paternità del vitigno alla nostra Isola.

Questa seconda ipotesi sarebbe stata confermata anche dagli scavi archeologici condotti nel Medio Campidano, che avrebbero riportato alla luce dei vitigni collocabili nel 1200 a. C. , quando il popolo sardo, abile nella navigazione, si espanse nel Mediterraneo, importando il vitigno anche in Spagna, e poi in Francia.

Oggi le tecniche di coltivazione del Cannonau, definite “a spalliera”, ne fanno un vino morbido e corposo, dal tenore alcolico più contenuto; grazie ad un solo vitigno la Sardegna produce vino in tutta l’Isola.

Il clima favorevole alla coltivazione del vitigno di Cannonau sono di tipo arido e i terreni sassosi, ma ciò non compromette la sua buona produttività.

Il Cannonau Atzeni è forte e deciso, viene prodotto tra le dolci colline della Trexenta, dove i venti persistenti assicurano la salubrità dei vitigni.

Il disciplinare DOC prevede 90% uve cannonau e 10%a autorizzate. Il colore è rosso rubino lievemente intenso e limpido.

L‘abbinamento ideale è con la cacciagione, i formaggi pecorini a pasta dura stagionata  e a pasta filata stagionata, le carni rosse alla brace, o stufate, gli arrosti di maiale, maialetto e agnello.

cannonau di sardegna doc

Cannonau di Sardegna DOC Atzeni

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Cervo al cannonau

Cervo al Cannonau

Un piatto succulento e pregiato: lo spezzatino di cervo al Cannonau

Oggi vi proponiamo una ricetta gustosissima e ricercata che vi consigliamo di preparare in occasione delle Feste Pasquali che si avvicinano per deliziare i vostri ospiti, stiamo parlando del cervo al Cannonau.

La carne di cervo è pregiata, dal sapore robusto e selvatico, proprio per questo la cucineremo abbinandola al vino Cannonau Doc Atzeni, forte e deciso, avremo così la vera essenza della Sardegna in un solo piatto!

Vediamo quali ingredienti ci serviranno per preparare il nostro spezzatino di cervo al Cannonau.

 

Ingredienti (x 4/6 persone)

1 bicchiere di Cannonau Doc Atzeni
500 gr di carne di cervo
1/2  cipolla
2 carote
1 costa di sedano
olio extravergine di oliva

sale e pepe

Preparazione

Tagliate la carne di cervo a cubetti piccoli  in modo che si insaporisca meglio, rosolatela bene a fiamma vivace con un filo d’olio extravergine d’oliva.
Una volta raggiunta la doratura aggiungete la cipolla, le carote e il sedano tritati finemente, rosolate bene il tutto e versate il bicchiere di vino Cannonau.
Lasciate evaporare il vino e abbassate la fiamma, salate e se vi piace aggiungete un pizzico di pepe.
Fate cuocere la carne per un’ora circa aggiungendo mezzo bicchiere d’acqua ogni tanto se necessario.

Spegnete la fiamma e portate in tavola. Gustate il vostro spezzatino di cervo con un buon bicchiere di Cannonau Doc di Sardegna Atzeni servito alla temperatura di servizio di 18°.

 Qui potete trovare il Cannonau di Sardegna Doc prodotto dalla nostra Azienda 

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Cannonau di Sardegna DOC Atzeni

Omaggio alla cucina sarda

cucina sarda

La cucina sarda è un mix di tradizione, raffinatezza ed eleganza

Oggi vogliamo dedicare il nostro articolo del giorno alla cucina sarda: tanto parliamo di ricette sarde, di abbinamenti ideali ai Vini della Sardegna ma poco ci fermiamo ad esaltarne le caratteristiche, ad analizzarne gli influssi e le origini, ma soprattutto a sfatarne i luoghi comuni, che troppo spesso la vorrebbero descrivere come una cucina povera, di pastori e contadini, fatta dunque solo di cibi semplici e poco elaborati.

Per omaggiare la cucina sarda oggi usiamo le parole di Tonino Mulas, Presidente della FASI ” Federazione Associazioni Sarde in Italia”.

Ecco come ne parla nella Prefazione della “Guida ai Ristoratori Sardi a Milano”:

“La cucina sarda presenta delle particolarità a dir poco interessanti, perché, come ricordano in molti, la Sardegna è la terra orientale più ad Occidente del Mediterraneo. E’ questa la sua particolarità.

E’ stato ed è un crocevia. E’ una terra dove tutto cambia nel rispetto delle origini: dove persistono piatti in uso tra i fenici, dove da sempre si prepara la Feta meglio che in Grecia e con più grande equilibrio, dove regna il Cannonau, che uno studio internazionale ha scoperto essere il più antico vitigno da vino di tutto il mondo.

Quella sarda è una cucina di sintesi, sana, che profuma di macchia, oppure che si attarda sulle lunghe cotture delle salse alla spagnola e sulle miscele delle erbe a cominciare dal timo, dalla menta, dall’uso del mirto e degli agrumi.

E’ una cucina attenta alle proporzioni, all’eleganza della presentazione.

Persino portare in tavola il classico porcetto diventa un fatto d’arte, da servire su un letto di foglie di mirto e in un contenitore di sughero, il cui colore si sposa con quello delle carni dei giovani animali bruniti da una lenta cottura.

Ma prendete le forme dei pani di festa e di sposalizio: sono un monumento al ritmo stilistico e alla bellezza formale.

Prendono le forme di cuori, di alberi della fortuna, di maschere, di persone e animali, da intarsiare e impreziosire con ricami che rimandano a certe infiorature gotiche, alla lavorazione a filigrana e all’eleganza del merletto fiammingo.

Niente dalla cucina sarda è lasciato al caso, perché sono preparazioni ragionate. Basta osservare le caratteristiche dei piccoli malloreddus rigati e cavi per assorbire il sugo, o di sos ” culurzones“, profumati e chiusi a sacco e orlati nelle bordure …..

La Sardegna è sempre stata un’isola di approdi  e scambi.

Ultimo zoccolo di Atlantide, affermano gli studiosi, isola delle colonne d’Ercole e unico luogo di tutto il Mediterraneo Occidentale con un tempio a Ziqqurat simile a quelli della Mesopotamia.

Un popolo strano che ha sempre bevuto latte, yogurt e latte acidulato. Per questo ha il numero di centenari più alto d’Europa.

Perché ha sempre mangiato rispettando il cibo, non imbarbarendolo con strani miscugli che celano i sapori.

Per questo è una cucina raffinata, zen, lenta ed equilibrata. Ma non semplice, anzi, proprio il contrario.”

Mini rustici di patate e mortadella

Mini rustici di patate e mortadella

Una ricetta economica, gustosa e semplice da preparare: i mini rustici di patate e mortadella

Oggi vi proponiamo una ricetta sfiziosa per preparare un ottimo contorno: prepareremo i mini rustici di patate e mortadella, che possono diventare anche un ottimo primo piatto  o se desiderate un piatto unico.

La preparazione dei rustici di patate e mortadella è semplice e veloce: richiede pochi passaggi e soprattutto pochi ingredienti, ma il risultato è garantito. E’ una ricetta economica che vi permetterà di ottenere un piatto davvero saziante.

Vediamo che cosa dovremo utilizzare per preparare i nostri rustici di patate e mortadella.

 

Ingredienti (x 4 persone)

6 patate medie

1 cipolla rossa

1 cucchiaio di olio extravergine di oliva

60 g di mortadella

20 g di burro

sale q.b.

Preparazione

Lessate le patate in abbondante acqua salata e schiacciatele bene con uno schiaccia patate.

Mettete in una ciotola, aggiungete la mortadella tagliata a piccoli pezzi, il burro ammorbidito a temperatura ambiente e un pizzico di sale.

Fate appassire la cipolla finemente tritata in una padella in un cucchiaio di olio extravergine d’oliva portato a temperatura, poi aggiungetela nella ciotola al resto degli ingredienti, mescolate bene fino ad amalgamare il tutto.

A questo punto imburrate una pirofila e distribuite uniformemente l’impasto, cuocete in forno già caldo a 180° per circa 10 minuti, e poi per altri 5 minuti con il grill.

Impiattate i vostri rustici di patate e mortadella utilizzando delle coppette e gustateli caldi accompagnandoli ad un buon Monica Doc di Sardegna Atzeni.

Qui potete trovare il Monica Doc prodotto dalla nostra Azienda!  MONICA

Piedini di agnello fritti

piedini agnello fritti

Una ricetta sfiziosa per cucinare l’agnello in vista della Pasqua: i piedini di agnello fritti

Si avvicina la Pasqua e il protagonista indiscusso delle nostre tavole sarà sicuramente l’agnello!

Oggi abbiamo pensato ad una ricetta gustosa a base di agnello ma anche diversa dal solito: i piedini di agnello fritti, un’ottima idea per un antipasto originale o da servire in tavola come secondo piatto per completare magari un pranzo a base di carne.

Preparare i piedini di agnello fritti non richiede molto tempo e nemmeno tanti ingredienti.

Vediamo nel dettaglio cosa utilizzare per cucinare la nostra ricetta, perfetta per Pasqua ma sfiziosa per qualsiasi altra occasione.

Ingredienti ( x 4 persone)

12 piedini di agnello

2 cucchiai di farina

2 uova

1 mazzetto di prezzemolo

olio per friggere

sale q.b.

Preparazione

Pulite i piedini di agnello passandoli leggermente nella fiamma viva in modo da eliminare totalmente la peluria superficiale.

Poi lavateli accuratamente e metteteli a bollire in abbondante acqua salata per almeno due ore.

A questo punto scolateli con cura e lasciate intiepidire, poi disossateli e tagliateli a metà nel senso della lunghezza.

Ora preparate la pastella per friggere: sbattete le uova in un piatto e aggiungetevi la farina setacciata mescolando per non formare grumi, aggiungete poi una presa di sale e il prezzemolo.

Poi immergete i piedini completamente nella pastella così preparata, rigirandoli un paio di volte in modo che venga assorbita alla perfezione. Nel frattempo in un tegame alto e capiente fate riscaldare bene l’olio e friggete i piedini di agnello rigirando di tanto in tanto finché non hanno raggiunto la doratura.

A questo punto scolateli bene in due fogli di carta assorbente da cucina, salate e servite caldi accompagnandoli ad un buon Cannonau di Sardegna Doc.

Buon Appetito!

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Cannonau di Sardegna DOC Atzeni

 Qui potete trovare il Cannonau di Sardegna Doc prodotto dalla nostra Azienda 

Vol au vent al tonno

Vol au vent al tonno

Un antipasto sfizioso e veloce da preparare: i vol au vent al tonno

Oggi vi proponiamo un’idea sfiziosa per preparare un aperitivo goloso o un antipasto diverso dal solito: i vol au vent al tonno.

La ricetta prevede di utilizzare i vol au vent confezionati. preferibilmente quelli surgelati da far lievitare in forno ma se preferite o avete tempo a disposizione potete preparare voi stessi i vol au vent utilizzando la pasta sfoglia pronta.

Vediamo quali ingredienti ci serviranno preparare i vol au vent al tonno.

 

 

Ingredienti (x 4 persone)

1 confezione da 12 di vol au vent surgelati

2 scatolette di tonno da 80 g

2 acciughe

maionese q.b.

2 cucchiai di ricotta fresca

capperi per guarnire

Preparazione

Disponete i vol au vent surgelati in una teglia ricoperta di carta forno, spennellateli con albume d’uovo e fateli lievitare infornandoli a 180°.

Quando saranno dorati sfornate i vol au vent e disponeteli in un piatto da portata, fateli raffreddare.

A questo punto dovrete preparare il ripieno: prendete un piatto fondo e gettate il tonno ben sgocciolato, schiacciatelo bene con una forchetta. Aggiungete ora due cucchiaiate di ricotta fresca, due acciughine sott’olio e maionese a piacimento.

Mescolate bene il tutto, aiutandovi anche con la forchetta: se preferite ottenere un composto spumoso utilizzate un frullatore per amalgamare meglio i vostri ingredienti, sarà anche più facile poi riempire i vostri vol au vent.

A questo punto, servendovi di un cucchiaino riempite i vol au vent con la spuma di tonno ottenuta e guarnite la superficie con un cappero o con salmone affumicato.

Servite i vol au vent al tonno come aperitivo e accompagnate ad un Vermentino Doc di Sardegna servito alla temperatura ideale di 8-12°.

 

  Qui potete trovare il Vermentino di Sardegna DOC prodotto dalla nostra Azienda!Vermentino di Sardegna DOC Atzeni

Polpette con ripieno di mortadella e contorno di polenta e fagioli rossi

Polpette di mortadella

Un ottimo piatto unico: polpette di mortadella con contorno di fagioli rossi e polenta.

Oggi vi proponiamo una ricetta diversa dal solito, per spaziare nei vostri menù e cucinare qualcosa di saporito a cui abbineremo un ottimo contorno.

Le polpette che vi proponiamo oggi sono un ottimo secondo piatto dal sapore molto intenso, non richiedono una preparazione elaborata,  se non quella per il ripieno e per il sugo con cui condirle.

Nella nostra ricetta vi vogliamo suggerire anche un ottimo contorno da accostare alle polpette di mortadella: le accompagneremo con un po di polenta e fagioli rossi.

Allora mettiamoci a  lavoro e vediamo quali ingredienti ci serviranno per preparare le polpette di mortadella e i nostri contorni.

 

Ingredienti (x 4 persone)

per le polpette:

  • 400 g di macinato di maiale
  • 1 uovo
  • pangrattato q.b
  • sale e erbe aromatiche (timo,erba cipollina e santoreggia) q.b
  • 2 cucchiai di latte
  • 5/6 cucchiai di grana grattugiato
  • 2 fette spesse di mortadella

per il sugo:

  • 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • una cipolla bianca
  • 1 bottiglia di passata di pomodoro
  • sale q.b

per il contorno:

  • fagioli rossi
  • 1 busta di polenta istantanea

 

Preparazione

Per prima cosa preparate le polpette: in un ciotola mettete  il macinato, l’uovo, il pangrattato, il grana e le erbe aromatiche, poi versate il latte a poco a poco e la mortadella tritata. Amalgamate bene il tutto e formate le polpette con le mani.

Ora lessate i fagioli che avrete messo in ammollo dal giorno prima, in seguito potrete aggiungerli al sugo insieme alle polpette.

A questo punto preparate il sugo: affettate finemente la cipolla bianca e aggiungetela in una padella a due cucchiai di olio extravergine d’oliva portato a temperatura, fate soffriggere bene e poi aggiungete le vostre polpette facendole dorare.

Aggiungete la passata di pomodoro, i fagioli e salate. Fate cuocere finché il sugo non si sarà ristretto.

Preparate ora la polenta istantanea cuocendola per tre minuti in acqua bollente, impiattate e servite in accompagnamento alle vostre polpette di mortadella con fagioli al sugo.

Gustate caldo e assaporate il vostro piatto con un buon Cannonau Doc di Sardegna Atzeni.

Buon Appetito a tutti!

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Cannonau di Sardegna DOC Atzeni

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Pecora in umido

Pecora in umido

Un secondo piatto tipico della tradizione sarda: la pecora in umido

Tra le carni molto consumate in Sardegna, oltre al maialetto, si colloca senza dubbio la carne di pecora.

La ricetta di oggi richiama la tradizione pastorale della Sardegna ma anche alcuni tratti caratteristici della cucina sarda: semplicità e genuinità.

La carne di pecora è molto consumata anche in vere e proprie sagre. addirittura anche nel periodo estivo, sebbene sia conosciuta come un tipo di carne non proprio digeribile.

La ricetta della pecora in umido è molto semplice e non richiede nemmeno tanti ingredienti in quanto la pecora ha un gusto già molto forte di per sé, dunque vi basterà davvero poco per ottenere un piatto saporito all’insegna della tradizione.

Ecco che cosa dovremo utilizzare per cucinare la pecora in umido.

Ingredienti (x 6 persone)

1,5 kg di pecora (spalla o coscia)

aceto q.b.

4/5 carote

2 coste di sedano

1 cipolla grande

500 di pomodori pelati

1 mazzetto di prezzemolo

1/2 bicchiere di vino rosso

olio extravergine d”oliva Atzeni q.b.

sale q.b.

peperoncino q.b.

Preparazione

Ammorbidite la carne di pecora dal giorno prima immergendola in acqua e aceto.

Fate soffriggere in abbondante olio extravergine d’oliva un trito di cipolla, sedano, carota e prezzemolo tagliati finemente, poi aggiungete la carne tagliata a pezzi non troppo grossi.

Mescolate con cura e aggiungete il peperoncino, sfumate poi con 1/2 bicchiere di vino rosso fino a farlo evaporare.

A questo punto dovrete aggiungere i pomodori pelati, coprire con un coperchio e lasciare cuocere per circa due ore mescolando di tanto in tanto e aggiungendo acqua se occorre.

A fine cottura aggiustate di sale e spegnete la fiamma: servite tiepido accompagnando la pecora in umido con un buon Cannonau Doc di Sardegna Atzeni.

Buon Appetito!

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Cannonau di Sardegna DOC Atzeni

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Risotto ai sapori di mare

Risotto ai frutti di mare

Un primo gustoso da consumare anche come piatto unico: il risotto di mare

Oggi vi proponiamo un buon primo piatto che accontenterà soprattutto gli amanti del pesce: il risotto ai sapori di mare.

La ricetta di oggi è semplice e veloce: in poco tempo cucinerete un primo saporito e leggero che potrà anche essere gustato come piatto unico.

La preparazione del risotto di mare richiede pochi passaggi, il segreto sarà l’utilizzo del pesce fresco: noi abbiamo scelto cozze, gamberi e calamari, ma potete optare per quello che preferite.

Vediamo che cosa utilizzeremo per preparare il nostro risotto ai sapori di mare.

 

Ingredienti (x 4 persone)

350 g di riso

2 calamari

400 g di gamberi sgusciati o scampi

500 g di cozze

1 spicchio d’aglio

1/2 cipolla

1 mazzetto di prezzemolo

1 bicchiere di vino bianco

2 cucchiai di olio extravergine di oliva Atzeni

1 bustina di zafferano

sale q.b.

1 noce di burro

Preparazione

Per prima cosa pulite il pesce: lavate bene cozze, calamari e gamberi. Fate aprire le cozze mettendole a fuoco vivo in una padella, poi estraete ” i frutti” privandoli del guscio e mettete da parte l’acqua di cottura, che dovrete riutilizzare per insaporire il vostro risotto.

Ora pulite i calamari: tirate la parte inferiore per fare in modo che si crei il distacco delle interiora, a questo punto sciacquate bene sotto l’acqua, tagliate l’occhio al centro dei tentacoli e tutte le impurità che lo circondano aiutandovi con un paio di forbici. Lavate ancora accuratamente sotto l’acqua e tagliate i calamari a pezzi.

Gli scampi potrete utilizzarli sia con la buccia che pulendoli e cucinandoli senza.

Ora preparate un soffritto: in una casseruola mettete a rosolare uno spicchio d’aglio e un pezzo di cipolla tagliati finemente, poi aggiungete il riso e tostatelo sfumando con un bicchiere di vino bianco.

Ora aggiungete acqua calda e a poco a poco il liquido di cottura delle cozze accuratamente filtrato, mescolate e a metà cottura aggiungete anche i calamari, le cozze, i gamberi ed una manciata di prezzemolo.

Mescolate, aggiungete ancora acqua calda e aggiustate di sale.

A fine cottura aggiungete lo zafferano precedentemente sciolto in un po d’acqua calda, amalgamate il tutto e fate insaporire ancora per qualche minuto.

Spegnete la fiamma, servite il vostro risotto di mare tiepido e accompagnatelo ad un buon Vermentino Doc di Sardegna servito alla temperatura ideale di 8-12 gradi.

Qui potete trovare il Vermentino di Sardegna DOC prodotto dalla nostra Azienda!   

Vermentino di Sardegna DOC Atzeni

Il Vermentino di Sardegna DOC Atzeni