Quante volte vi è capitato di essere a corto di idee in occasione di un pranzo speciale o di una ricorrenza?
Oggi vogliamo suggerirvi una ricetta che aggiungerà alla vostra tavola un tocco in più: le girelle di salmone affumicato, uno sfizioso antipasto preparato con il pane per tramezzini e farcito con il salmone affumicato a fette, che arricchirà il vostro pranzo senza appesantirvi!
La ricetta prevede davvero pochi ingredienti, il vantaggio è proprio questo: otterrete un risultato eccellente in poco tempo e con poca spesa, perché anche un po’ di risparmio non guasta no? Soprattutto se si “investe” di più per il piatto principale sicuramente più costoso, come la carne o il pesce.
Allora mettiamoci subito al lavoro e vediamo come preparare le nostre girelle di salmone affumicato.
Ingredienti (x 4/6 persone)
3/4 fette di pane al latte per tramezzini ( quelle rettangolari)
una confezione di salmone affumicato (300 g)
formaggio spalmabile Philadelphia ( o simile)
prezzemolo q.b.
Preparazione
Prendete le fette di pane per tramezzini e spianatele bene con un mattarello, poi amalgamate la philadelphia con il prezzemolo tritato e spalmate bene su ogni fetta di pane , non abbiate paura di abbondare: più inumidirete le fette di pane meno asciutte saranno le vostre girelle!
A questo punto distribuite su ogni fetta il salmone affumicato e chiudetele arrotolandole quasi a formare delle caramelle. Avvolgete ogni rotolo nella pellicola trasparente da cucina e mettete in frigorifero un paio d’ore.
Quando saranno raffreddate per bene diventeranno anche molto compatte, dunque potrete toglierle mezz’ora prima di servire e tagliarle a fettine: otterrete delle vere e proprie girelle, belle da vedersi e buonissime di gusto!
Disponete in un piatto da portata e servite come aperitivo o come antipasto accompagnando con un buon bicchiere di Vermentino Doc di Sardegna Atzeni.
Buon Appetito!
Qui potete trovare il Vermentino di Sardegna DOC prodotto dalla nostra Azienda!
Oggi vi proponiamo una ricetta semplice ma molto gustosa, l‘impepata di cozze.
La preparazione è davvero veloce, dovrete fare attenzione a pulire bene le cozze, e per completare la ricetta vi serviranno pochi minuti, utilizzeremo ingredienti freschissimi per rendere il nostro piatto ancora più succulento, e lo abbineremo ad un buon vino bianco Doc.
Ora vediamo insieme come preparare la nostra impepata di cozze.
Ingredienti (x 4 persone)
1 kg di cozze
2/3 spicchi d’aglio
1 mazzetto di prezzemolo
1/ bicchiere di Vermentino Doc Atzeni
1/2 cucchiai di olio extravergine d’oliva Atzeni
pepe q.b.
peperoncino fresco a piacere
Preparazione
Per preparare l’impepata innanzitutto dovete pulire bene le cozze: eliminate come prima cosa le alghe presenti intorno ai gusci, poi lavate le cozze con cura all’interno di più contenitori facendo attenzione a cambiare di frequente l’acqua.
Prendete ora una casseruola alta e capiente e fate rosolare l’aglio e il prezzemolo finemente tritati in due cucchiai di olio extravergine d’oliva, aggiungete a piacimento il peperoncino, dopo qualche minuto aggiungete le cozze.
Aumentate la fiamma per permettere alle cozze di aprirsi per bene, poi versate 1/2 bicchiere di Vermentino Doc , lasciate evaporare per qualche istante e poi abbassate la fiamma. Coprite le vostre cozze con un coperchio e lasciate cuocere ancora per qualche minuto, poi spegnete la fiamma.
Aggiungete una spolverata di pepe macinato sul momento e servite caldo, accompagnando la vostra impepata di cozze con un Vermentino Doc Atzeni.
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“Sa Cordula” è il modo in cui viene chiamata in sardo la treccia di agnello ossia quella preparazione che si ottiene intrecciando gli intestini e le budella dell’agnello.
La preparazione della cordula è abbastanza complessa, è bene dunque comprare la treccia di agnello già pronta per essere cucinata poiché la pulitura e l’intreccio dovrà essere fatto in modo minuzioso ed è preferibile rivolgersi al proprio macellaio di fiducia.
Vediamo in che modo possiamo cucinare la treccia di agnello e quali ingredienti ci serviranno.
Ingredienti (x 4/6 persone)
una treccia di agnello da 500 g c.a.
300 g di piselli surgelati
1 cipolla
2 foglie di alloro
2 cucchiai di olio extravergine di oliva Atzeni
300 g di pomodori pelati
2/3 foglioline di menta
1/2 bicchiere di vino bianco
sale q.b.
Preparazione
Fate bollire “sa cordula” in abbondante acqua salata per una decina di minuti con una foglia di alloro.
Scolatela e fatela soffriggere con uno o due cucchiai di olio extravergine d’oliva e un trito di cipolla tagliato finemente, cuocete a fuoco moderato e sfumate con il vino bianco finché la cipolla non diventa dorata.
Dopo che il vino sarà evaporato completamente aggiungete i piselli, i pomodori pelati, una foglia di alloro, e continuate la cottura mescolando di tanto in tanto finché il sugo non si sarà ristretto.
A questo punto aggiustate di sale e togliete la treccia dal sugo per tagliarla a pezzi e completate la cottura rimettendola nel sugo solo per qualche minuto, aggiungendo anche qualche fogliolina di menta.
Spegnete la fiamma e servite calda accompagnando la treccia con piselli ad un buon bicchiere di Monica Doc di Sardegna.
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Oggi vi proponiamo una ricetta semplice che vi sorprenderà per il suo gusto e la sua delicatezza: l‘antipasto di melanzane.
Per preparare il nostro piatto occorrono davvero pochi passaggi: è una ricetta facile, veloce e molto economica poiché utilizzerete pochissimi ingredienti oltre alle melanzane!
Ad una prima lettura sicuramente la ricetta vi sembrerà banale, ma se non siete convinti vi suggeriamo di provarla: il risultato vi sorprenderà perché le melanzane così preparate sono gustosissime e scoprirete così un modo alternativo per cucinarle in poco tempo e renderle più saporite.
Mettiamoci all’opera e vediamo cosa ci servirà per preparare l’antipasto di melanzane.
Ingredienti (x 4 persone)
4 melanzane nere grandi
1 spicchio d’aglio
1 o 2 cucchiai di olio extravergine di oliva Atzeni
un mazzetto di prezzemolo
sale q.b.
Preparazione
Preparate un trito di aglio e prezzemolo tagliati finemente e in una ciotola mischiateli con due cucchiai di olio extravergine d’oliva Atzeni.
Tagliate le melanzane a metà nel senso della lunghezza, conditele con il trito di aglio, olio e prezzemolo, salatele e disponetele in una casseruola ampia e capiente, coprite e lasciate cuocere a fiamma bassa finché non diventeranno morbide.
Vi suggeriamo di cuocere prima quattro metà e poi le altre quattro per un migliore risultato: il segreto per ottenere la morbidezza giusta della melanzane infatti è di farle cuocere anche attraverso la loro stessa acqua di cottura che evapora.
Per controllare la consistenza delle melanzane pungetele ogni tanto con una forchetta: quando affonderà per bene e le melanzane saranno morbide dovrete spegnere la fiamma.
Lasciate freddare, poi trasferite le melanzane in un piatto e servendovi di un cucchiaio e, in aggiunte di una forchetta, estraete la polpa delle melanzane togliendola dalla buccia e disponetela in una pirofila creando degli strati. Non dovrete scomporla ma il risultato saranno proprio dei filetti compatti di melanzane!
Se preferite potete aggiungere a crudo ancora un po di olio e prezzemolo.
Gustate tiepido ( o anche freddo) e accompagnate l’antipasto di melanzane con un Cannonau Doc di Sardegna Atzeni…sentirete che sapori!
Buon Appetito!
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Un’idea sfiziosa per un antipasto o un secondo piatto gustoso? Provate il tortino di carciofi e ricotta.
La ricetta è molto semplice, richiede pochi ingredienti e il risultato è davvero appetitoso: il gusto delicato della ricotta si abbina alla perfezione al sapore intenso dei carciofi e in poco tempo otterrete un piatto sano, equilibrato che potrete gustare anche come piatto unico.
Ma non perdiamo altro tempo, vediamo subito cosa ci servirà per la nostra ricetta e come preparare un tortino di carciofi e ricotta con i fiocchi!
Ingredienti (x 4 persone)
3/4 carciofi
300 g di ricotta fresca
formaggio grattugiato q.b.
1 cipolla piccola
2 cucchiai di olio extravergine di oliva Atzeni
mollica di pane
latte q.b.
1 uovo
sale q.b.
Preparazione
Pulite i carciofi privandoli delle foglie più dure esterne e della “barbetta” interna, poi tagliateli a fettine sottili e cuoceteli in padella facendoli rosolare in un soffritto di cipolla tritata finemente e due cucchiai di olio extravergine di oliva.
Quando i carciofi saranno bene ammorbiditi spegnete la fiamma e lasciate raffreddare. In una ciotola capiente versate la ricotta, schiacciatela bene con una forchetta e aggiungete i carciofi, poi mescolate bene e unite al composto mollica di pane bagnata precedentemente nel latte in modo da rendere in tortino un po meno umido ma anche più corposo.
Ora aggiungete agli ingredienti una presa di sale e una spolverata abbondante di formaggio grattugiato (pecorino o grana a vostra scelta) e un uovo. Mescolate con cura e versate in una teglia rotonda da forno che avrete rivestito con un foglio di carta da forno.
Cuocete in forno caldo alla temperatura di 180° finché il vostro tortino di carciofi e ricotta non risulterà dorato.
Servite caldo e gustate con un buon vino rosso corposo, ad esempio un Cannonau Doc di Sardegna Atzeni o un più delicato Monica di Sardegna, a voi la scelta!
Buon Appetito!
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Tutti conosciamo il Vermentino, vino Doc dal gusto particolarmente gradevole, molto indicato come aperitivo o in accompagnamento ai piatti di pesce, ma non tutti conoscono la sua storia, le sue origini.
I due terzi di questo vitigno a bacca bianca vengono coltivati nel territorio sardo, in particolare nel Sassarese, seguono in percentuale minore la Toscana, il Piemonte e la Liguria.
Si dice in realtà che le origini del Vermentino siano spagnole e che verso l’Ottocento il vitigno sia passato dalla Liguria alla Corsica e alla Sardegna. Esiste anche un’altra ipotesi che accrediterebbe al vitigno origini orientali, da dove si sarebbe poi diffuso nel Mar Egeo e sarebbe stato importato dai Greci lungo la costa francese.
in ogni caso oggi si coltiva in tutta l’Isola, dove ha trovato un clima particolarmente adatto ed un terreno molto fertile, grazie soprattutto a venti favorevoli e zone calde.
La prima zona in cui si sarebbe diffuso il Vermentino sarebbe la Gallura, solo in seguito il vitigno si sarebbe diffuso nel resto della Sardegna, probabilmente nel XIX secolo. Proprio per questo motivo si parla di due diverse denominazioni del Vermentino: Vermentino di Gallura e Vermentino di Sardegna.
Il Vermentino di Gallura è un vino a Denominazione di Origine controllata e Garantita DOCG.
La Gallura è considerata la terra ideale per il Vermentino, grazie al terreno granitico e sabbioso. E’ un vitigno che qui riesce ad esprimere caratteristiche di spiccata personalità.
Il Vermentino di Gallura è un vino profumato, floreale e di macchia mediterranea corposo ed avvolgente. Il suo colore è giallo paglierino carico, il suo sapore secco ma morbido, ottimo con crostacei, con i piatti di pesce e i formaggi freschi.
ll Vermentino di Sardegna è la DOC più estesa che si produce in ambito regionale. Il suo colore è giallo paglierino chiaro, in bocca si connota per la sua freschezza e delicatezza, dai profumi fruttati e floreali. Ottimo come aperitivo, con pesci delicati e carni bianche.
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Oggi è Venerdì’ Santo, giorno di menù magro in attesa della Pasqua, abbiamo quindi pensato di proporvi una ricetta di pesce leggera, gustosa che non vi farà di certo rimpiangere l’assenza della carne: i filetti di orata con le zucchine.
Potete decidere di acquistare l‘orata e sfilettarla voi o scegliere i filetti di orata che si trovano al banco surgelati, ma ovviamente il risultato non sarà lo stesso, per cui noi vi consigliamo di acquistare, se possibile, il pesce fresco.
La nostra ricetta vi darà grandi soddisfazioni in poco tempo, richiede pochi ingredienti ed è davvero alla portata di tutti.
Ecco che cosa ci servirà per preparare i filetti di orata con le zucchine.
Ingredienti (x 2 persone)
2 orate grandi (almeno 300 gr)
due zucchine verdi
1 cipolla
1 spicchio d’aglio
2 cucchiai di olio extravergine d’oliva Atzeni
!/2 bicchiere di vino bianco
sale q.b.
prezzemolo q.b.
Preparazione
Per prima cosa dovrete sfilettare le orate: lavatele accuratamente, privatele delle squame superficiali, praticate un’ incisione nella pancia in senso longitudinale e liberatele dalle interiora. Ora per ottenere i filetti disponetele su un tagliere asciutto e praticate un’altra incisione sotto le branchie con un coltello affilato, proseguite con il coltello nel senso della lunghezza fino ad ottenere il primo filetto, girate poi l’orata dall’altro lato e ripetete il procedimento lentamente.
Tagliate le zucchine a metà e poi a julienne ovvero nel senso della lunghezza.
Preparate ora un soffritto facendo dorare in una casseruola uno spicchio d’aglio e aggiungendo la cipolla finemente tritata in due cucchiai di olio extravergine d’oliva.
Togliete l’aglio e aggiungete le zucchine, dopo qualche minuto i filetti di orata e coprite con un coperchio, agitando di tanto in tanto per mescolare gli ingredienti.
Aggiungete dopo qualche minuto anche il vino bianco, lasciate evaporare e coprite nuovamente agigungendo acqua di tanto in tanto se il tutto dovesse risultare asciutto.
Girate il pesce con una paletta facendo attenzione a non sfasciarlo, aggiustate di sale e aggiungete un po di prezzemolo tritato.
Fate cuocere massimo quindici minuti a fiamma bassa, poi spegnete e lasciate che il vostro pesce si insaporisca con il condimento.
Riscaldate leggermente prima di portare in tavola e servite i filetti di orata con le zucchine gustandoli con un buon bicchiere di Vermentino Doc Atzeni.
Buon Appetito!
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In occasione della Pasqua non possiamo farci mancare un piatto tipico da portare in tavola per deliziare gli ospiti, stiamo parlando della Torta Pasqualina.
Come dice il nome stesso questa torta è tipica del periodo Pasquale, la sua origine è ligure ma è molto conosciuta e apprezzata anche in Sardegna: preparare la Torta Pasqualina è molto semplice, richiede pochi passaggi e potrete gustarla appena sfornata o anche fredda in occasione delle vostre gite pasquali!
Ecco che cosa ci servirà per preparare la Torta Pasqualina.
Ingredienti (x 4/6 persone)
2 confezioni di pasta sfoglia pronta rotonda
400 g di ricotta
30 g di parmigiano
500 g di biete ( o spinaci)
4 uova
1/2 cipolla
pepe q.b.
sale q.b.
2 cucchiai di olio extravergine d’oliva Atzeni
Preparazione
Bollite le bietole in abbondante acqua salata, scolatele e strizzatele accuratamente, poi saltatele in padella per qualche minuto con due cucchiai di olio extravergine d’oliva e la cipolla tritata finemente.
Ora preparate il ripieno della torta Pasqualina: in una terrina capiente versate la ricotta, il parmigiano, sale e pepe e mescolate accuratamente il tutto. Aggiungete ora gli spinaci e 1 uovo, mescolate nuovamente.
Ora rivestite uno stampo da forno rotondo con la pasta sfoglia che avrete precedentemente steso, facendo uscire per bene i bordi dalla teglia. Bucate il fondo con una forchetta in modo da evitare la formazione di bolle in cottura, versate all’interno il ripieno di ricotta e spinaci e con un cucchiai formate tre buchi, in ognuno di essi verserete un uovo.
Ricoprite il tutto con l’altro disco di pasta sfoglia, e abbiate cura di chiuderlo alla perfezione utilizzando i bordi della sfoglia inferiore che fuoriesce dallo stampo.
Ora spennellate la superficie con un tuorlo d‘uovo sbattuto, e cuocete in forno alla temperatura di 200° per almeno un’ora.
Gustate la vostra torta Pasqualina tiepida o fredda accompagnandola ad un vino bianco delicato come il Vermentino Doc Atzeni, servito alla temperatura ideale di 8-12°.
Buon Appetito!
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Il Monica è un vitigno a bacca nera coltivato prevalentemente nella parte sud- occidentale dell’Isola, in particolare nel Campidano, dove viene coltivato ad alberello.
Le sue origini vengono attribuite agli spagnoli agli inizi della loro dominazione in Sardegna, ma si tratta soltanto di ipotesi non accreditate: oggi in Spagna il vitigno sembrerebbe quasi completamente sconosciuto, e ciò potrebbe far rivendicare alla terra sarda l’autoctonia del vitigno del Monica.
Secondo un’altra corrente di pensiero il Monica avrebbe origini molto antiche, collocabili intorno all’XI secolo e attribuibili ai Monaci Camaldolesi.
Esistono due denominazioni di Monica: il Monica di Cagliari e il Monica di Sardegna.
Il vitigno trova terreni favorevoli nel cagliaritano, zona pianeggiante e argillosa ma si sviluppa molto bene anche nelle zone granitiche di origine vulcanica e di scarsa piovosità che caratterizzano il Centro della Sardegna.
Il Monica si presenta dal colore rubino, intenso di struttura, di grande corposità, longevità e piacevolezza. Il suo profumo è etereo, il suo sapore secco e pieno.
L’abbinamento ideale del Monica è senza dubbio con le carni rosse alla griglia, i formaggi stagionati e primi con condimenti saporiti.
Nella versione rosato il Monica esprime un profumo tenue, fresco e un sapore secco e sapido. Si combina molto bene con antipasti, primi piatti, carne rossa alla brace e salumi.
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La ricetta di oggi accontenterà gli amanti del pesce ma anche chi ama i piatti saporiti e dal gusto deciso: le sarde alla pizzaiola sono un ottimo secondo piatto, facile da realizzare e per giunta anche economico.
Oltre ad essere molto veloci da preparare, le sarde sono pesci azzurri particolarmente salutari: insomma niente di meglio di un piatto da preparare in poco tempo, sano e alla portata di tutti!
Ecco che cosa dovremo usare per preparare le sardine alla pizzaiola, mettiamoci subito al lavoro!
Ingredienti (x 4/ 6 persone)
1 kg di sardine fresche
300 g di pomodori pelati
2 spicchi d’aglio
2 cucchiai di olio extravergine di oliva Atzeni
1 mazzetto di prezzemolo
1 cucchiaio di origano
2/3 foglie di basilico
sale q.b
pepe q.b.
Preparazione
Pulite le sardine: dapprima squamatele, poi privatele della testa, delle interiora e risciacquatele accuratamente sotto l’acqua.
Ora asciugatele bene e disponetele in fila sul fondo di una pirofila da forno leggermente unta.
A questo punto tritate finemente l’aglio, il basilico, il prezzemolo e aggiungete alle sardine insieme ai pomodori pelati, l’origano, il sale e il pepe.
Versate a filo l‘olio extravergine d’oliva sopra e cuocete in forno già caldo alla temperatura di 180° circa per 15 minuti.
Gustate tiepido e accompagnate le vostre sardine alla pizzaiola con un buon bicchiere di Vermentino Doc di Sardegna.
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